Coppola e sostegno a Pmi: le banche non capiscono. Attivo numero verde anticrisi
Martedi 24 Aprile 2012 alle 23:52 | 0 commenti
Regione Veneto - Ieri l'assessore regionale allo sviluppo economico Isi Coppola ha incontrato nella sede di Veneto Sviluppo, assieme ai vertici della finanziaria regionale, sia le banche socie che i confidi per verificare la loro disponibilità ad adottare misure adeguate di intervento secondo le ultime direttive anticrisi adottate dalla Giunta Regionale. Queste direttive prevedono di intervenire a favore delle PMI per fabbisogni di liquidità nei casi, anche cumulati fra loro, di crediti insoluti, crediti maturati verso la pubblica amministrazione, rimborsi a medio e lungo termine per aziendali e anche per anticipazioni a fronte di ordini di fornitura di beni e servizi.
E' prevista l'erogazione di finanziamenti fino a 500.000 euro (300.000 euro per le imprese artigiane e manifatturiere).
"E' stato un pomeriggio uggioso, sotto tutti punti di vista", commenta l'assessore. "Indubbiamente quando si entra in tecniche finanziarie e bancarie - aggiunge - la materia è già ostica, ma avrei veramente voluto che andasse in altro modo. La politica della Regione del Veneto ha attuato uno sforzo che tutti hanno compreso e apprezzato, ma non ho avuto la sensazione di sostegno condiviso da parte degli istituti bancari e dai confidi. Forse giochiamo una partita diversa, ma qui non c'è chi vince e chi perde: perdiamo tutti; perde il Veneto e perde il futuro dei nostri figli. Devo prendere atto che l'atteggiamento dimostrato è come disallineato nei modi e nei tempi rispetto alla situazione grave del momento riferita alla crisi delle nostre aziende. Sarebbe stato auspicabile non dico entusiasmo, non tutti sono inguaribili ottimisti come me, ma almeno la volontà di ragionare fuori dagli schemi, in una situazione particolare e straordinaria come quella attuale. La sensazione è che abbiano quasi interpretato l'iniziativa come una buona occasione per chiedere ulteriori garanzie di allentamento dei criteri di concessione del credito a scapito del sistema delle imprese e porre una serie di problemi tecnici (che si potrebbero leggere come cavilli e tecnicismi), dando così l'idea di voler rendere poco fluida l'erogazione delle risorse agevolate per le imprese, chiedendo anche tempo per la messa a regime dello strumento. Il nemmeno troppo nascosto riferimento allo scarso rendimento (per le banche) del rischio di questa forma di investimento è stata l'amara ciliegina sulla torta. Capisco che parliamo di aziende in difficoltà , ma senza imprese non c'e futuro per nessuno!".
Sul fronte dei confidi, l'assessore ricorda che la Regione del Veneto, dal 2008 ad oggi, ha erogato ben 59 milioni e mezzo di contributi. Risorse che oggi sembrano non aver quasi valore, rispetto alla richiesta da parte della Regione agli stessi confidi di collaborazione, semplificazione e facilità di accesso alle garanzie, indispensabili alle aziende per accedere al credito e utilizzare il provvedimento regionale. "Capisco bene che questo provvedimento richiede una grande responsabilità nell'adozione - evidenzia ancora l'assessore veneto - ma a prestare garanzie alle imprese che hanno un rating molto alto sono capaci tutti e non serve di certo un provvedimento regionale così innovativo per farlo. Oggi abbiamo tutti il dovere assoluto di capire che il momento che stiamo vivendo è di una gravità mai vissuta prima e per questo dobbiamo fare insieme, tutti insieme, uno sforzo comune. Noi Regione abbiamo riorganizzato in tre giorni la nostra struttura regionale e attivato il numero verde 800 177750 e Veneto Sviluppo ha costituito un team specifico dedicato a questo intervento per sostenere le nostre imprese. Vigileremo con scrupolo e attenzione affinché non vi siano inutili perdite di tempo e questo strumento possa realmente funzionare a sostegno delle nostre aziende. La Regione è al fianco degli imprenditori del Veneto e non intende rinunciare al ruolo propulsivo che, nonostante tutto, in questa fase deve essere di grande determinazione. E così sarà anche domani".
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