Convenzione Regione-uffici giudiziari. Zaia: "siamo i primi". Donazzan: "neolaureati ok"
Martedi 19 Giugno 2018 alle 17:52 | 0 commenti
La Regione Veneto - comunica una nota ufficiale - dà una mano al funzionamento degli uffici giudiziari del Veneto fornendo oltre 200 ‘aiutanti’. Una quarantina di giovani laureati in giurisprudenza, poco meno di un centinaio lavoratori in mobilità e un centinaio di persone attualmente prive di occupazione e impiegabili per lavori di pubblica utilità andranno a costituire il contingente di personale di supporto che la Regione Veneto mette a disposizione degli uffici giudiziari del Veneto per affiancare i magistrati e snellire il lavoro degli uffici dei Tribunali.Â
Oggi il presidente della Regione Veneto ha firmato con il Procuratore della Repubblica di Venezia Bruno Cherchi e con la presidente della Corte di appello della città lagunare Ines Maria Luisa Marini le quattro convenzioni che rendono operativo l’accordo tra Regione e Ministero di Grazia e Giustizia, presente l’assessore regionale alla Formazione e al Lavoro.
“Il Veneto è la prima regione in Italia, e forse anche l’unica, ad aver siglato un protocollo con il ministro Guardasigilli per aiutare gli uffici giudiziari ad affrontare la cronica carenza di personale – sottolinea il governatore del Veneto – Per noi rappresenta un investimento su un settore strategico per la società e l’economia venetaâ€.
La Regione mette a disposizione un milione e 115 mila euro delle risorse del proprio bilancio, attinti dalla programmazione dei fondi Fse 2014-2020: 105 mila euro per sostenere le ’borse di studio’ per 40 laureati in giurisprudenza in tirocinio presso magistrati, uffici giudiziari e giudizi amministrativi; 10 mila euro per coprire i costi della copertura assicurativa dei lavoratori in mobilità disponibili ad affiancare gli uffici giudiziari (percepiscono già l’indennità di disoccupazione Inps); e, infine, un milione di euro per finanziare i progetti delle amministrazioni comunali che prevedono l’inserimento lavorativo temporaneo di soggetti svantaggiati negli uffici giudiziari.
I meccanismi di inserimento sono diversi: per i laureati in giurisprudenza saranno gli uffici giudiziari a selezionare gli aspiranti tirocinanti che potranno svolgere lo stage di 18 mesi di formazione teorico-pratica presso i magistrati della Corte di Appello, dei tribunali ordinari, degli uffici requirenti di primo e secondo grado, dei tribunali di sorveglianza e di quelli per i minorenni, nonché presso i giudici amministrativi del Tar. La Regione interviene pagando le indennità di tirocinio: 300 euro per la Corte di Appello e 500 euro per la Procura.
Per i lavoratori in mobilità – categoria in questo momento ad esaurimento a seguito della riforma degli ammortizzatori sociali e di difficile quantificazione – la Regione li destinerà agli uffici giudiziari e pagherà i costi della copertura assicurativa Inail (10 mila euro in totale).
Infine per le persone svantaggiate (senza reddito e a rischio povertà ) la Regione mette a bando un milione di euro tra i comuni capoluogo: saranno le amministrazioni comunali, in considerazione degli uffici giudiziari presenti nella circoscrizione territoriale, ad individuare i beneficiari e a finanziare il progetto formativo e di inserimento e i relativi contratti semestrali a tempo determinato e parziale (20 ore la settimana).
Per la presidente della Corte d’Appello di Venezia l’aiuto della Regione rappresenta un “supporto importante†per affrontare “la drammatica e cronica carenza di personale amministrativoâ€. “I problemi della giustizia in Veneto e l‘alto tasso di cause che finiscono in prescrizione – ha ricordato Ines Maria Luisa Marini – non sono legati solo all’insufficiente numero di magistrati, ma soprattutto alla mancanza di personale amministrativoâ€.
Di “spirito lungimirante della Regione†ha parlato il procuratore Bruno Cherchi, ringraziando l’istituzione per la sensibilità e il duplice intervento. “Il buon andamento della giustizia è parte integrante e fondante del buon funzionamento della società e dell’economia di un territorioâ€, ha ricordato il procuratore generale che nel denunciare “l’atavica situazione di abbandono del Veneto†ha auspicato la possibilità di “regionalizzare i concorsi†per assicurare agli uffici giudiziari “personale competente, motivato e stabileâ€.
“Nel percorso che abbiamo intrapreso verso l’autonomia – ha confermato il presidente del veneto – l’amministrazione della giustizia è una delle materie che la Regione Veneto rivendica, sulla scorta di quanto già riconosciuto alle Regioni e alle Province autonome. In questa fase di ridisegno dell’architettura istituzionale del Paese e dell’amministrazione pubblica, sarebbe importante favorire anche la mobilità del personale tra amministrazioni. Penso per esempio al personale delle Province, o degli stessi enti regionali. Sono convinto che favorire un ricollocamento dei dipendenti, sempre su base collaborativa e volontaria, costituirebbe un investimento sulla professionalità delle persone e sul funzionamento di enti e strutture indispensabili per la qualità della vita socialeâ€.
“La Regione Veneto guarda lontano e investe sulla formazione dei futuri magistrati: aver finanziato una quarantina di tirocini negli uffici giudiziari di ogni ordine e grado del Veneto significa non solo offrire un valido sostegno ai magistrati in servizio nelle Procure e nei Tribunali della regine, ma soprattutto dare l’opportunità di un vero e proprio apprendistato qualificante ai laureati in giurisprudenza, anche in vista di futuri concorsi in magistraturaâ€. A sottolineare la ‘ricaduta’ delle convenzioni siglate oggi a palazzo Balbi tra il presidente della Regione Veneto e i massimi referenti della Procura e della Corte d’Appello in Veneto, è l’assessore regionale alla formazione e al lavoro.
“La buona programmazione delle risorse del Fondo Sociale Europeo – sottolinea l’assessore – consente alla Regione non solo di fornire agli uffici giudiziari personale a bassa qualifica, indispensabile al funzionamento delle cancellerie e dei diversi uffici giudiziari, supportando un sistema in affanno cronico, ma soprattutto di fornire una valida opportunità di formazione e di specializzazione ai giovani laureati in giurisprudenza. I tirocini teorico-pratici alleneranno i neo-laureati a impostare istruttorie e a scrivere sentenze, sotto la guida di magistrati che faranno loro da tutor. Sarà una palestra formativa di grande efficacia, utile per acquisire esperienze e competenze spendibili per un più rapido accesso al mondo del lavoro, magari per futuri concorsi per nuove leve in magistraturaâ€.
Nel frattempo – ricorda l’assessore - la Regione sosterrà anche l’inserimento temporaneo di lavoratori in mobilità e di soggetti svantaggiati che, appositamente formati, potranno aiutare gli uffici giudiziari del territorio nel lavoro interno.Â
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