Quotidiano |

Contraffazioni agroalimentari, Fracasso: i protocolli di tutela da soli non bastano

Di Redazione VicenzaPiù Mercoledi 2 Novembre 2011 alle 17:48 | 0 commenti

ArticleImage

Stefano Fracasso, Partito Democratico - "E' evidente che i disciplinari da soli non bastano e a fronte della situazione che abbiamo davanti bisogna riassestare il sistema della difesa dei prodotti del nostro mercato agro-alimentare". Stefano Fracasso, consigliere regionale del Pd interviene così sullo scandalo denunciato da Coldiretti, che ha portato alla luce un quadro allarmante di mancati controlli che hanno permesso il finanziamento da parte dello Stato italiano di prodotti agroalimentari falsificati da parte di stati esteri.

"Il fatto che Simest, una società pubblica che assiste le imprese italiane nelle loro attività all'estero, possa aver concesso finanziamenti a prodotti che vanno considerati come "taroccati" è una vergogna sulla quale bisognerebbe sollevare il velo e indagare a fondo. È anche il sintomo che qualcosa non funziona nel sistema dei finanziamenti e dei controlli: le sigle di tutela dei nostri prodotti agroalimentari sono garantire dai disciplinari che vincolano i produttori e dovrebbero garantire la qualità del prodotto. Succede poi che Simest, una società essenzialmente finanziaria, promuove le operazioni di joint venture tra imprese italiane e straniere e dall'estero ci tornano indietro prodotti agroalimentari cosiddetti "Italian sounding", che possiamo ben definire contraffazioni. Stiamo parlando di esempi resi noti dalle cronache come "l'Asiago cheese" americano o il "Camerlot rumeno", imitazione del nostro vino Merlot".
"La tutela del prodotto ha due significati che vanno ribaditi: da una parte si garantisce la produzione di nicchia e dall'altra si conserva la qualità del prodotto. In Italia solo una percentuale bassissima di persone conosce il valore dei marchi di tutela, ciò significa che bisogna fare di più o cambiare strategia. Il prosecco è uno dei prodotti più falsificati, ma il consorzio di tutela ha condotto una battaglia senza quartiere contro le falsificazioni. Parliamo però di un prodotto conosciuto in tutto il mondo e che produce un volume d'affari considerevole. L'Italia è piena di prodotti minori, ma di qualità altissima, che rischiano di scomparire se non si garantisce loro un riconoscimento di "unicità" e tutela".
"Non possiamo affidare la sicurezza del made in Italy alla sola azione repressiva della giustizia come chiede l'assessore Manzato, è necessario avviare un percorso nuovo, dove tutela e garanzia del prodotto nascono dal riconoscimento del legame tra prodotto e territorio su basi certe".


Commenti

Ancora nessun commento.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.





Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
Gli altri siti del nostro network