Conti pubblici, la stangata dopo le elezioni
Giovedi 5 Maggio 2011 alle 00:02 | 0 commenti
Rassegna.it - È giallo sulla manovra correttiva di giugno da 7-8 miliardi per i prossimi due anni. Il Tesoro smentisce: non è vero, polemiche infondate. Ma il Pd non si fida: lo avevamo previsto, inaccettabile improvvisazione. Forse la verità solo dopo le elezioni.
Nuove spese di 7-8 miliardi, per il biennio 2011-2012, nella manovra correttiva d'estate sui conti pubblici. Così riferiscono oggi (4 maggio) fonti di governo citate della agenzie di stampa. Le misure sarebbero scritte in un decreto in arrivo a giugno; tra le spese obbligatorie, secondo le stesse fonti, ci sono le missioni internazionali all'estero e le assunzioni di una parte dei precari della scuola.
Ad ogni modo, la manovra arriverà dopo il decreto sviluppo che il Consiglio dei ministri approverà il 5 maggio. Il provvedimento in questo caso è a saldo zero. Secondo le bozze in circolazione, prevede agevolazioni pari a 300 euro al mese (tramite credito d'imposta) per chi assume a tempo indeterminato nel Sud entro un anno.
Ma la polemica tra maggioranza e opposizione s'incentra sulla manovra correttiva che, se fosse così pesante, comporterebbe nuove spese e quindi nuovi tagli ai servizi pubblici. Il ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, si limita a dire "non la confermo". Qualche precisazione in più, invece, arriva dal sottosegretario all'Economia, Luigi Casero: "Non è prevista una manovra correttiva per il 2011, come già documentato dal Documento di economia e finanza (Def) approvato dalla Camera e in approvazione al Senato. Le polemiche che stanno facendo esponenti del Pd su possibili interventi correttivi e aumenti della tassazione sono totalmente prive di fondamento".
Il Partito democratico non si fida. La chiave di lettura per i democratici è quella del vicepresidente del gruppo a Palazzo Madama, Luigi Zanda: "Casero ha smentito l'anticipazione 'governativa' - osserva - ma considerato che tra dieci giorni si svolgerà un importante turno di elezioni amministrative, capisco le ragioni della smentita del sottosegretario. Credo che, per sapere la verità , dovremo aspettare l'esito delle elezioni". E il segretario Pierluigi Bersani precisa: "Lo avevamo già previsto. Il ministro Giulio Tremonti disse che sarebbe stata, al massimo, di due o tre miliardi, e abbiamo visto che non è così". Bersani lancia previsioni pessimistiche anche sulla manovra del prossimo biennio: "Tremonti parla di 40 miliardi? 40, se va bene Speriamo che non vengano fuori, sull'onda della campagna elettorale, le solite soluzioni miracolistiche che non portano mai a niente. Sennò - ha concluso - siamo veramente nei guai".
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