Conte: "il Veneto dice no al passaggio di scorie nucleari sul suo territorio"
Sabato 1 Settembre 2012 alle 14:01 | 1 commenti
Maurizio Conte, Regione Veneto - "Il parere chiesto alle Regioni da parte del Governo per il transito sul territorio del Veneto di scorie radioattive riceverà da noi un secco no. So che il nostro parere non è vincolante e quindi potrebbe non essere ascoltato, ma rimane forte la ferma convinzione che il Veneto non debba essere fatto parte attiva di questo percorso della radioattività ". Lo sottolinea l'assessore all'Ambiente della Regione del Veneto Maurizio Conte, ribadendo l'opposizione di palazzo Balbi all'ipotizzato transito attraverso parte del Veneto di un convoglio con materiali radioattivi diretto in Friuli.
"Questa regione - aggiunge Conte - peraltro non ha nemmeno le caratteristiche per ospitare il nucleare. E' la posizione che la Giunta Zaia ha preso sin dall'inizio del mandato: il nucleare è una tecnologia con aspetti positivi, ma il territorio che la ospita deve possedere tutte le garanzie a tutela della sicureza come, ad esempio, la stabilità sismica".
"Questo transito - conclude Conte - non deve essere una sorta di servitù senza ritorni e senza assenso. Il Governo di Roma non dovrebbe chiedere un coinvolgimento degli Enti territoriali senza poi tenere nella dovuta considerazione la loro opinione, a maggior ragione se si tratta di materiali appartenenti ad altri Paesi".
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Depositi scorie nucleari, Passera: Comuni offriranno i loro terreni Commenta
8 marzo 2012 11:41Claudio SchirruDepositi per le scorie nucleari, entro il 2013 l?individuazione dei siti potenziali. Questa la tempistica espressa dal ministro per le Infrastrutture e lo Sviluppo Economico Corrado Passera, sicuro di una positiva risposta da parte delle amministrazioni comunali riguardo la ?sistemazione definitiva? dei residui atomici italiani.
Scorie nucleari che verranno depositate presso strutture integrate in un vero e proprio ?parco tecnologico? ad alta sicurezza. Così Corrado Passera torna sul tema dello stoccaggio dei materiali radioattivi nel territorio italiano:
Si tratterà di ?un deposito nell?ambito di un parco tecnologico?, opera ?che può costituire un?occasione di ricadute importanti per il territorio, che si aggiungono ai contributi di natura economica previsti dalla legge (compensazioni, ndr) per i territori sedi di impianti nucleari?, spiega Passera, cifre ?che possono essere molto rilevanti?.
Entrando più nel dettaglio riguardo la tipologia dell?impanto/deposito, il ministro per le Infrastrutture ha chiarito come non si tratterà della riproposizione del progetto ipotizzato per Scanzano. Verrà realizzata una struttura di superficie per rifiuti di seconda e terza categoria, provenienti per lo più (oltre il 70%) dallo smaltimento degli impianti nucleari:
Un deposito di superficie, non geologico come era l?ipotesi di Scanzano, dedicato alla sistemazione definitiva di circa 80 mila metri cubi di rifiuti a bassa e media attivita? (II categoria) e all?immagazzinamento a titolo provvisorio di circa 13 mila metri cubi di rifiuti ad alta attivita? (III categoria).
I rifiuti nucleari ad alta attività rappresentano una misura esigua del totale, appena il 5% secondo il ministro Passera, dunque potrebbero non essere inclusi nel progetto, ma destinati a un sito di stoccaggio europeo. Durante il suo intervento alla Commissione bicamerale sul ciclo dei rifiuti Passera pone inoltre un accento particolare sul tema della sicurezza delle future strutture, un fattore chiave che ha fin?ora minato alla base ogni precedente progetto.
Convincere i Comuni a offrire i loro territori sarà più facile del previsto secondo il ministro Passera. Contrariamente a quanto accaduto in precedenza, prosegue il responsabile italiano per lo Sviluppo Economico e le Infrastrutture, gli stessi enti locali premeranno per essere inclusi nel progetto finale:
Per come persone di cui mi fido totalmente mi assicurano sul fronte della sicurezza, per quelli che saranno gli investimenti che si possono fare, per quella che sarà l?occupazione qualificata che si può portare, e per l?indotto che si può creare attorno, questa è una localizzazione che più di un comune o piu? di una zona d?Italia potrebbe vedere come un?opportunità.
La realizzazione del polo di ricerca sul trattamento e gestione dei rifiuti nucleari rappresenterà, secondo Corrado Passera, un?ulteriore garanzia degli elevati standard di sicurezza del deposito di scorie. Un parco tecnologico che potrebbe essere molto remunerativo per i Comuni che accetteranno di ospitarlo:
Sulla base di una convenzione da stipulare con Sogin i contributi andranno per il 55% al Comune, il 35% ai Comuni limitrofi e il 10% alla Provincia- spiega Passera- parliamo di cifre che possono essere molto rilevanti.
Fonte: Agenzia Dire
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