Conte, Fli: Poste Italiane risorsa fondamentale per il nostro Paese
Lunedi 18 Febbraio 2013 alle 16:39 | 0 commenti
Onorevole Giorgio Conte, coordinatore regionale Fli - Sul tema dei servizio postali interviene l'on. Giorgio Conte, Coordinatore regionale del Veneto di Futuro e Libertà per l'Italia. "Il tema della riorganizzazione di alcuni servizi pubblici strategici deve essere affrontato, in questa particolare congiuntura economica che sta investendo il Paese, non parlando genericamente di 'tagli', 'riorganizzazione' ed 'efficienza'. Futuro e Libertà vuole con chiarezza affrontare alcuni aspetti chiave relativi al servizio di Poste Italiane nel suo rapporto con il territorio".
Il deputato finiano si riferisce alle chiusure di alcune sedi ritenute diseconomiche da Poste Italiane: "Abbiamo assistito in questi ultimi mesi a numerose proteste per la chiusura di piccole agenzie di Poste Italiane in comuni montani, frazioni isolate e piccole realtà . La protesta delle comunità locali c'è stata, poco visibile proprio per le dimensioni di quelle realtà . Riteniamo che la ricerca della redditività del servizio debba fermarsi di fronte alle esigenze di piccole comunità , anziani, realtà fortemente decentrate, magari montane o con difficoltà di collegamento. Questo per la natura stessa di un servizio pubblico, la cui rilevanza economica non può e non deve prevalere sulla rilevanza sociale. Ci vogliamo impegnare, dove necessario, anche a rivedere specifici passaggi del decreto 'Scajola'.".
L'esponente di Futuro e Libertà riconosce come Poste Italiane abbia fatto passi da gigante in questi ultimi anni, raggiungendo un'efficenza maggiore e una migliore offerta di prodotti. "Ma la rete territoriale, la capillare diffusione su tutto il territorio nazionale, la presenza di operatori ed agenzie in ogni comune d'Italia non è ancora sfruttata nelle sue potenzialità e anzi, vi sono segnali che vanno in direzione opposta. Futuro e Libertà vuole fare chiarezza sulla gestione dei servizi di corriere attraverso SDA, una società controllata al 100% dalle stesse Poste Italiane: chiarezza in termini di utili di esercizio ma anche in termini più politici, ovvero la scelta di 'esternalizzare' di fatto un servizio e di avvalersi di lavoratori afferenti ai profili "atipici" dei contratti di lavoro. Vogliamo comprendere le reali potenzialità di queste scelte, dettate certo dalla liberalizzazione del servizio avvenuta nel 2010 ma che rischia, ancora una volta, di indebolire la qualità del servizio.".
"Crediamo -conclude l'On. Conte- si possa fare sintesi di queste esigenze, attraverso orientamenti chiari, all'interno del contratto di servizio 2013, ancora colpevolmente in ritardo nella sua redazione. Vogliamo tornare a dire che il patrimonio di risorse umane e la rete territoriale di Poste Italiane sono una risorsa per il Paese.".
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