Consiglio regionale, approvate le due mozioni Berlato su pedofilia e legittima difesa
Mercoledi 23 Settembre 2015 alle 18:06 | 0 commenti
Nota di Sergio Berlato (FdI-AN-Mcr)
Il Consiglio regionale, su proposta del Consigliere Sergio Berlato (FdIÂANÂMcr) ha approvato la mozione "La regione del Veneto prenda una posizione forte contro ogni forma di abuso sui minori e attui una politica che rafforzi la lotta alla pedofilia partendo da un maggior controllo dei canali di comunicazione in primis social network e siti internet. i pedofili non sono dei malati ma sono dei perversi criminali".Â"Con questa mozione si è voluto impegnare la Giunta ad adottare una politica di collaborazione stretta con le associazioni a tutela dei minori, con le scuole di ogni ordine e grado, promuovendo incontri pubblici e rafforzando la collaborazione con le Forze dell'ordine, in modo particolare con la Polizia postale, partendo dal presupposto  afferma il Consigliere Berlato  che i pedofili non si possano nascondere dietro l'alibi della malattia, ma siano trattati come veri e propri criminali".
Tali fenomeni - ribadisce Berlato - sono purtroppo in costante aumento come risulta dalle ricerche fatte in ambito internazionale dalle Associazioni METER ONLUS di don Fortunato di Noto, Telefono Azzurro e dalle operazioni svolte dalla polizia italiana quali la recente "Babylon" che ha evidenziato casi anche in Veneto. "Purtroppo - afferma il coordinatore regionale di Fratelli d'Italia, che già in veste di eurodeputato nel 2011 aveva presentato l'interpellanza a Bruxelles sulle medesime tematiche - anche in Italia il fenomeno è in costante crescita rilevando che l'adescamento on line in tre anni è passato dal 4,4% al 14,2% del totale delle segnalazioni". (Dati Telefono Azzurro).
Il Consigliere Sergio Berlato (FdI-AN-Mcr) esprime viva soddisfazione per l'accoglimento della sua mozione per il diritto alla legittima difesa. "Una presa di posizione forte - afferma il Consigliere- che va ad affermare quello che già la legge prevede. Non si chiede null'altro che far applicare l'articolo del codice penale nelle situazioni in cui il cittadino onesto si trova vittima di un'aggressione da parte di un criminale all'interno della propria dimora o nel luogo di lavoro". Nella mozione Berlato specifica quali sono i presupposti che caratterizzano la legittima difesa richiamando anche l'art. della legge n. 59 nella parte in cui va a calibrare la proporzione tra offesa e legittima difesa. Tale modifica, come stabilito anche dalla Cassazione, ha riguardato solo ed esclusivamente il concetto di proporzionalità , fermi restando i presupposti dell'attualità dell'offesa e dell'inevitabilità dell'uso delle armi come mezzo di difesa della propria o altrui incolumità . Berlato fa poi presente che la legge così composta ha dato vita ad una sorta di legittima difesa a due velocità : nel caso l'evento avvenga all'interno del domicilio valgono alcune regole e nel caso lo stesso evento avvenga in altro luogo parrebbe che ci fosse un'altra valutazione nell'applicare la legge in considerazione appunto di "valutazione" della proporzionalità tra offesa e difesa. "La riforma del 2006 - afferma nella nota - rimane incompiuta fino a che i magistrati non procederanno ad un'applicazione piena della legge. Una piena garanzia di effettivo diritto per ogni cittadino di potersi difendere. Questo non significa - spiega- auspicare una sorta di far west, ma che ogni cittadino onesto debba essere libero di detenere legittimamente un'arma in casa o nella sua attività commerciale e deve essere un suo diritto utilizzarla per difendere se stesso, la propria famiglia ed i propri beni. Salvo restando che ogni cittadini gradirebbe essere difeso dalle Forze dell'ordine e che dobbiamo sempre ringraziare tutti gli agenti di pubblica sicurezza per il loro importante e prezioso lavoro quotidiano - sottolinea poi Berlato - è altrettanto vero che in questo momento storico le nostre Forze dell'ordine non sono particolarmente tutelate dal Governo, il quale non fornisce loro i mezzi adeguati per svolgere al meglio il proprio servizio. A questa considerazione va ribadito che la proprietà privata deve essere considerata "sacra ed inviolabile" e che ognuno deve sentirsi libero di difendere se stesso, l'incolumità dei suoi cari e il proprio patrimonio. Lo Stato e le Istituzioni - conclude Berlato - si devono sempre schierare dalla parte dei cittadini aggrediti e non rischiare che, oltre all'aggressione fisica, questi cittadini onesti subiscano la beffa di essere messi nelle condizioni di "difendersi" da una interpretazione della legge da parte di un giudice troppo garantista. L'immediata risposta a questi cittadini è quella di istituire un "Fondo per il risarcimento delle vittime della criminalità e dell'ingiustizia".Â
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