Consigli al premier Renzi, una promessa o una conferma?
Lunedi 21 Luglio 2014 alle 14:23 | 0 commenti
di Adriano Verlato*
Sono trascorsi più di cento giorni dalla presa di potere del nostro presidente del Consiglio, e alcune considerazioni, credo, si possano già fare. Avrei visto con piacere una prosecuzione del governo Letta, con un forte sostegno del Pd e, magari, con frequenti, ma discrete spinte del segretario per velocizzare le realizzazioni. Ora, che si è visto l’eretismo del premier, capisco che nessuno sarebbe mai stato all’altezza delle sue aspettative.
L’uomo è un unicum della politica. Vuole fare tutto e subito e non lo riguarda se lungo il cammino governativo qualcuno ci andrà di mezzo. Ha ragione su una cosa: abbiamo indugiato decine di anni sulla rigenerazione dello Stato e, purtroppo, di tempo non ce n’è più. Non è, tuttavia, che l’attivismo non sia necessario, ma c’è anche quel vecchio detto “ est modus in rebus†che dovrebbe sempre essere tenuto in considerazione in ogni occasione. A maggior ragione nel governare un paese. Renzi è di rapide decisioni, ma sembra non tenere conto che la macchina dello Stato è un diesel datato e funzionante solo a basso regime di giri. Se i pony express, pur eccellenti cavalieri, avessero montato dei ronzini, la posta degli U.S.A sarebbe arrivata una volta all’anno. Cavalieri e cavalli dovevano, quindi, essere entrambi di alto livello.
Tornando al nostro, è indubbio, la stoffa c’é. Ma non può fare tutto lui. Ora si aggiunge il semestre europeo e un numeroso staff di persone capaci e affidabili è fondamentale. Fossi in lui, e mi scuso per l’accostamento, la smetterei di precisare, urbi et orbi, i tempi di ogni provvedimento. Anche se dovrà sforare di un mese, ed è nulla rispetto al passato, la stampa, in queste cose allineata, approfitterà per fargli notare, con sottofondo di ironia, che non ha mantenuto la parola. Obiettivamente, il programma di riforme di Renzi è molto ambizioso e riuscisse, anche in un paio d’anni, a realizzarle, sarebbe come pioggia benefica per un terreno arido. Mi permetto, anche se lui non se ne farà nulla, un suggerimento: Non esterni il suo pensiero ad ogni pié sospinto. Non dica a febbraio farò questo, a marzo quest’altro e ad aprile altro ancora. Si limiti a promettere che quei certi problemi saranno risolti a breve. Governare è difficile e, se per certe questioni bisogna partire da zero, contingentare i tempi non è proprio possibile né realistico. Noi cittadini ci accontentiamo che i nodi vengano sciolti e che il paese si muova più speditamente.
Un’altra piccola osservazione. Il premier è presente ovunque, risponde a tutti, parla e reagisce ad ogni stimolazione verbale o visiva. Presidente, si risparmi un po’, trovi anche qualche momento per la riflessione e magari per l’ascolto di persone che abbiano qualche cosa da segnalare e ce ne sono. Non ho certo la pretesa di insegnarle qualche cosa, tuttavia, le sue spallate per arrivare alla presidenza del Consiglio non mi erano piaciute. Ora le ho metabolizzate perché mi rendo conto che lei è una chance, un’ottima chance e non ci possiamo permettere di perderla. Buon lavoro.
*Associazione Vicenza Riformista
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