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Congresso Cgil Vicenza, Cremaschi e D'Angelo per "Il sindacato è un'altra cosa"

Di Redazione VicenzaPiù Lunedi 27 Gennaio 2014 alle 21:00 | 0 commenti

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Massimo D'Angelo, coordinatore del documento di minoranza della Cgil di Vicenza “Il sindacato è un’altra cosa" - In uno dei momenti peggiori della nostra storia in cui il governo continua con le politiche di austerità, dove hanno costretto lavoratori, giovani e anziani al lavoro precario, quando si trova, alla disoccupazione, alla fame, alla miseria, allo sconforto, dove ogni giorno la dignità viene calpestata dai ricchi, che diventano sempre più ricchi.

Dove il potere della casta politica resta intoccabile, dove ingiustizia, corruzione e prepotenza dilagano, abbiamo bisogno di un sindacato che ci dia forza e coraggio, che combatta la rassegnazione, valorizzi delegate e delegati che devono diventare i protagonisti delle lotte e delle vertenze, anche quanto necessita porsi in maniera conflittuale.

Dove necessita, il tavolo di contrattazione deve spostarsi in piazza.

Dove necessita bisogna abbandonare ad ogni costo l’unità con i vertici di CISL e UIL, bisogna ripartire dai bisogni dei lavoratori mettendo al primo posto il lavoro e un reddito di cittadinanza.

Senza il lavoro uomini e donne giovani e anziani diventano poveri di fuori e di dentro, diventano mal pagatori e delinquenti nei confronti delle banche, dei loro affittuari perché non possono far fronte al mutuo della casa e all’affitto.

Si vergognano i padri di fronte ai figli e i figli di fronte ai padri.

In questa situazione di disoccupazione di massa, principalmente in questa Provincia, che ha uno dei numeri più alti di lavoratori licenziati e di cassa integrati, il mondo del lavoro si precarizza ulteriormente con l’applicazione di miriadi di contratti atipici (addirittura molti sono costretti a lavorare non regolarizzati pur di portarsi a casa qualche euro). Nell’attuale crisi i lavoratori sono ricattati con la paura di perdere quel poco che hanno. Principalmente le donne pagano il prezzo più alto, sulla fatica e sulla salute sui ritmi di lavoro, sul salario e sulle pensioni, nella loro stessa vita. In questa Provincia la “forma cooperativa” è utilizzata come forma d’impresa più efficiente, grazie alla quale si riescono ad eludere vincoli contrattuali e/o legislativi, le cooperative ad una competizione ad ogni costo, pur di accaparrarsi l’appalto,tagliando diritti e salario ai propri soci lavoratori.

In questa Provincia dove poco han fatto gli imprenditori per mantenere le fabbriche e il lavoro, scegliendo la strada più semplice della delocalizzazione o della svendita a gruppi esteri.

Poco importa se i lavoratori sono rimasti a casa.

In questa Provincia dove le aziende pubbliche e i loro Amministratori sono stati incapaci a costruire quella rete di alleanze e sinergie per efficientare sul territorio le risorse e mantenere servizi di qualità a prezzi contenuti e buona occupazione, i cittadini pagano il conto salato sullo smantellamento dei servizi pubblici (ospedale, scuola, trasporto ecc…).

A questi cittadini che hanno perso anche il lavoro necessita garantire un minimo di salario sociale.

Dobbiamo avere il coraggio in questa situazione di degrado e miseria di rompere con “le modalità condivise” che hanno ingessato e impoverito la classe operaia in una Provincia dove ha sede una delle più potenti confindustrie d’italia.

Dobbiamo avere la capacita e la caparbietà di rompere con i palazzi del potere.

Chiediamo a tutti i lavoratori di esserci in questo congresso di dire ed esprimere il proprio pensiero nelle assemblee, e nelle sedi sindacali di votare e sostenere il documento di minoranza “ il sindacato è un'altra cosa” che dice no all'accordo sulla rappresentanza e che dice no alle deroghe contrattuali alle sanzioni e all'arbitrato.

VOGLIAMO LA DEMOCRAZIA IN OGNI POSTO DI LAVORO

Leggi tutti gli articoli su: Cgil Vicenza, Massimo D'Angelo, Giorgio Cremaschi

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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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