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Congresso "Abitare il Paese. Città e Territori del Futuro Prossimo": 11.000 capannoni veneti dismessi

Di Comunicati Stampa Domenica 8 Luglio 2018 alle 16:53 | 0 commenti

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È fondamentale superare la monocultura produttiva che ha portato alla “desertificazione” di intere aree con il conseguente calo demografico e lo spostamento soprattutto delle fasce in età lavorativa. In Veneto ci sono 92mila capannoni distribuiti in circa 5.600 aree periferiche. Una media di un capannone ogni 54 abitanti. Di questi circa 11.000 sono strutture dismesse, il 12% del totale, e solo 6mila sono riutilizzabili. 

Dal palco dell’ottavo Congresso Nazionale degli Architetti, Pianificatori Paesaggisti e Conservatori, la Presidente dell’Ordine degli Architetti PPC di Venezia e Presidente della Federazione Regionale (FOAV), Anna Buzzacchi,  esorta al riutilizzo e alla riorganizzazione degli spazi superando le monoculture: «È necessario passare da spazi fisici a luoghi urbani di coesione e relazione sociale. La risposta che spesso viene data al riutilizzo dei capannoni abbandonati è quella di destinarli ad uso commerciale. Una scelta sbagliata che, se pur vista come alterativa all’abbandono, non fa altro che alimentare la disorganizzazione degli spazi». In questo processo il ruolo dell’architetto è fondamentale: «Uno degli obiettivi principali del Congresso è, infatti, quello di far germogliare un nuovo paradigma della qualità della vita urbana, armonizzando tra loro tre elementi fondamentali: la crescita economica, l’inclusione e la tutela dell’ambiente come impegno a favore delle generazioni future».

«Le città - spiega la Presidente - devono riconquistare il loro ruolo di spazi aggregativi. Per far ciò è fondamentale una trasformazione non soltanto a livello sociale, ma anche normativa.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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