Confesercenti chiede nuova visione Camere di Commercio e PA attenta a territorio e imprese
Venerdi 15 Agosto 2014 alle 11:50 | 0 commenti
Confesercenti Vicenza - Sul tema della riforma della Pubblica Amministrazione e delle Camere di Commercio si stanno susseguendo prese di posizione, dichiarazioni e annunci. Le divergenti opinioni che hanno caratterizzato il confronto a livello nazionale, hanno portato a una situazione di stallo e l'unico documento condiviso, quello del 3 Luglio scorso, ha posto in rilievo la sola pur importante osservazione critica, cioè la riduzione di oltre un terzo dei diritti camerali dal 1° Gennaio 2015 senza che siano prima ridefinite le funzioni, il profilo organizzativo ed eventuali accorpamenti.
"Fin dai primi annunci del Governo, è stato privilegiato un confronto nazionale affinché si arrivasse ad una posizione unitaria all'interno di Rete Imprese Italia. Ma vi sono significativi punti di disaccordo in particolare per quanto riguarda Governance e razionalizzazione del sistema" sottolinea Vincenzo Tamborra Presidente di Confesercenti Vicenza.
"L'impressione che emerge è che si punti ad un processo, magari graduale, di liquidazione di una esperienza che, seppur tra molti limiti, ha rappresentato un riferimento per le economie locali. Confesercenti ha sostenuto da sempre la necessità di una riforma che razionalizzasse il sistema, pesando il meno possibile sulle imprese, per destinare proprio ad esse il maggior numero di risorse per lo sviluppo e il sostegno. Nazionalmente invece, il 70% degli introiti camerali - che vengono versati dalle imprese - serve esclusivamente per il funzionamento della tecnostruttura. Inoltre, riteniamo che l'elezione diretta dei componenti degli organi amministrativi rappresenti una necessaria e auspicata innovazione e che sia da privilegiare una composizione delle Giunte aperta a tutte le rappresentanze imprenditoriali maggiormente rappresentative, in ogni caso con incarichi gratuiti. Alcune Associazioni, che nazionalmente con noi formano Rete Imprese Italia, sono per lo più preoccupate di mantenere la "posizione acquisita" all'interno del sistema camerale, che di confrontarsi sulla sua effettiva efficacia nel territorio. Comunque le funzioni indispensabili, che riteniamo vadano garantite sono quelle del Credito e dello sviluppo dell'Economia Locale, da assicurare proprio grazie ad una profonda riforma che riduca drasticamente gli attuali costi a carico delle imprese" conclude Tamborra.
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