Conferenza Episcopale Triveneto, Fondazione Migrantes: il Veneto è una regione di migranti più che di immigrati
Mercoledi 12 Ottobre 2016 alle 18:01 | 1 commenti
Alla Facoltà Teologica del Triveneto a Padova è stato presentato il lavoro della Fondazione Migrantes, l’organismo pastorale della Cei che si occupa di immigrati, profughi e rifugiati, in merito al “Rapporto italiani nel mondoâ€. Si tratta di una libro frutto di 60 autori presentato qualche giorno fa a Roma e ora esposto più nel dettaglio da Giancarlo Perego, direttore generale Migrantes, Elia Ferro, coordinatore della Commissione Migrantes del Triveneto e con le considerazioni di Luigi Bressan, arcivescovo emerito di Trento e vescovo delegato della Conferenza Episcopale Triveneto per il settore.
E’ proprio quest’ultimo ad introdurre il tema del giorno: le migrazioni. Prima di tuffarsi nei numeri e nelle percentuali del Rapporto i relatori propongono un video che rivela quanto il tema delle migrazioni sia anche un tema religioso toccato più volte da Papa Francesco che invita i giovani a “lasciare un impronta, ovunque si trovino nel mondo, dovunque le vie di Dio vi portinoâ€. Ma è anche un tema sociale e culturale e i nostri migranti hanno l’ardua missione di essere “portatori sani†di italianità cercando allo stesso tempo di restare se stessi e integrarsi nella comunità in cui approdano. Come dichiara Perego “essere in una città significa esserne trasformati facendo nascere quelli che si definiscono meticciati. Dall' esperienza della migrazione si è arricchitiâ€.
LE CIFRE. Se c’è una cosa di cui si parla poco sono i migranti italiani. Perché spesso l’Italia si riferisce a se stessa come nazione sedentaria, invasa da immigrati. I dati analizzati da Migrantes invece ci rivelano che l’Italia è un paese di migranti: dal 2006 al 2016 la mobilità è aumentata del 54,9% passando da poco più di 3 milioni di iscritti all’AIRE (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero) a oltre 4.811.163 al 1 gennaio 2016. Sono oltre due milioni e mezzo le iscrizioni avvenute per espatrio. Ma oltre al dato dell’AIRE, si è tenuto conto di Erasmus aggiungendo, ai già consistenti numeri, gli studenti che si spostano per lo studio anch'essi parte della mobilità italiana.
E se fino a qualche tempo fa la primaria e indiscussa origine dei flussi era l’Italia meridionale, ad oggi è la Lombardia con 20.088 partenze la prima regione in valore assoluto seguita dalla nostra regione Veneto con 10.374 partenze. Così il Veneto si rivela essere diventata, secondo i dati raccolti per il Rapporto Italiani nel Mondo, una regione di migranti più che di immigrati: dal 2014 le immigrazioni hanno subito un calo dello 0,6% mentre le migrazioni hanno visto un aumento del 5,7%. A dare alito ai dati appena citati anche Vicenza, seppur al penultimo posto tra le province venete, che conta 73.534 iscritti all’AIRE. “Le immigrazioni e le migrazioni sono un movimento continuo, la mobilità in entrata e in uscita si equivalgono. E’ un momento di scambio, qualcosa di positivo†dichiara Giancarlo Perego.
Altri dati sfatano il mito che a spostarsi dall’Italia all’estero siano solo i giovani. La fascia d’età maggiormente coinvolta è certamente quella dai 18 ai 34 anni: è il mondo giovanile a mettersi in cammino. Ma non è l’unico. 3.300 sono gli anziani pensionati che si spostano, per lo più con la badante a seguito. Se la pensione qui non basta ad arrivare alla quarta settimana del mese, anche i meno giovani sono costretti a spostarsi. Ad aggiungersi ai migranti ci sono anche immigrati che hanno ottenuto la cittadinanza italiana e ora lasciano l’Italia per lo più per lavoro: ne sono un esempio gli operai della vallata del Chiampo nel vicentino dove ci sono le sedi delle concerie.
LE DESTINAZIONI. Non è più l’America la meta ardita dei migranti italiani, bensì l’Europa e in primo luogo la Germania (16.568 partenze). A seguito il Regno Unito  (16.503 partenze) e più distaccate Svizzera e Francia. Una novità tra le mete è invece la Spagna che fino ad ora non era considerata tra le destinazioni ma ora conta 80.000 italiani a Barcellona e 40.000 a Madrid.
L’obiettivo delle Chiese del Triveneto, a detta di Elia Ferro, è aprirsi al tema delle migrazioni e “soprattutto parlarne in pubblico come sta avvenendo oggi†nonchè sostenere i migranti come chiesa aiutandoli ad integrarsi, indicando loro i punti di attracco là dove andranno e mantenndo i contatti, “in questo i social ci aiuteranno moltoâ€.Alla nostra domanda: Può questo concetto e il rendere pubblici i dati di una sostanziosa migrazione sensibilizzare gli italiani e i veneti alle immigrazioni? Don Ferro risponde “Bisogna parlarne, bisogna trattare le migrazioni per quelle che sono: la normalità . Non sono solo gli altri che arrivano, ma siamo anche noi che partiamoâ€.
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