Confcooperative Veneto: contro sfruttamento territorio no a mega insediamenti commerciali
Venerdi 20 Aprile 2012 alle 22:41 | 0 commenti
Confcooperative Veneto - Confcooperative Veneto per voce del suo Presidente, Bruno Nestori, fa propria la campagna per lo sviluppo sostenibile del territorio, nella quale Confcooperative Treviso è impegnata già da alcuni mesi insieme alle altre sigle imprenditoriali e sindacali della provincia di Treviso. Una questione che Confcooperative Veneto vuole portare all'attenzione della Regione del Veneto, dato che il problema - divenuto impellente con i due mega progetti che riguardano rispettivamente il Parco Commerciale con capofila Ikea a Casale sul Sile e l'insediamento industriale di Barcon di Vedelago - riguarda comunque tutte le province.
L'intera regione è infatti coinvolta nella rapida proliferazione di insediamenti produttivi e commerciali di grandi dimensioni, senza adeguate valutazioni dell'impatto che gli stessi stanno avendo sull'economia e sull'ambiente locale. "Il futuro dipende dalla nostra capacità di recuperare", è stato lo slogan con il quale il tavolo formatosi a Treviso ha voluto dare un segnale forte al mondo politico locale, proponendo il recupero di aree industriali dismesse piuttosto che edificare nuove zone commerciali. Al tavolo hanno aderito Confcooperative, Confcommercio, CIA, CNA, Coldiretti, Confagricoltura, Confartigianato, Confesercenti, Artigianato Trevigiano, CGIL, CISL, UIL.
Il presidente Nestori, a sostegno di Confcooperative Treviso, ha dichiarato: «La tutela del territorio e del sistema economico locale è uno dei fondamenti del sistema cooperativo. Di fronte a scelte che sembrano privilegiare il guadagno immediato, senza alcuna considerazione per gli effetti futuri, la cooperazione risponde con proposte concrete e sostenibili, elaborate insieme alle altre realtà che compongono il tessuto economico e sociale locale e che quindi conoscono le necessità del territorio e di chi lo abita».
«Il nostro non è un messaggio politico, né tantomeno un movimento del "non fare" - ha ricordato il presidente di Confcooperative Treviso Enrico Spina - come dimostrato dalla variegata composizione del nostro tavolo, che ha saputo andare oltre i personalismi delle singole realtà . Nei mesi scorsi abbiamo portato all'Amministrazione provinciale una serie di proposte concrete per promuovere una nuova idea di sviluppo, capace di produrre ricchezza recuperando l'esistente, senza danneggiare ulteriormente il territorio. Capacità di recuperare in maniera innovativa le aree dismesse della nostra provincia (oltre 1.000), di razionalizzare le risorse, di valorizzare i centri storici, di tutelare il patrimonio agricolo, tutte opportunità che riteniamo concrete e immediate».
«Il caso trevigiano - aggiunge Bruno Nestori - crea un grave precedente: le stesse condizioni potrebbero riproporsi anche in altre province. Vogliamo portare all'attenzione dell'Assessore regionale competente per materia questa istanza, evidenziando l'importanza di un'adeguata pianificazione provinciale e regionale e la necessità di puntare non all'edificazione di nuove aree industriali e commerciali ma al recupero e all'utilizzo razionale di quelle già esistenti».
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.