Confcommercio Vicenza: nel terziario calano imprese in difficoltà e migliora fiducia
Mercoledi 25 Febbraio 2015 alle 16:39 | 0 commenti
L’analisi effettuata da Confcommercio Vicenza attraverso le proprie “Consulteâ€, la rilevazione periodica della situazione economica con la quale l’Associazione “tasta il polso†alle imprese del settore dialogando con i propri associati, fotografa una risalita del mercato vicentino nel settore terziario che fa guardare con moderato ottimismo al primo semestre del 2015. Il presidente provinciale Sergio Rebecca: “La situazione rimane preoccupante, ma possiamo dire che è iniziata l’inversione di tendenzaâ€.
La presentazione di Confcommercio dell'analisi:
Dall’elaborazione dei dati riferiti al consuntivo 2014 e al previsionale 2015, sembra che il “vento stia cambiando†e che sia avviata l’auspicata inversione di rotta . Nella valutazione delle aziende che hanno partecipato all’indagine (circa 400, rappresentative dei vari settori, classi di fatturato e dimensioni d’impresa), risulta infatti un calo delle aziende “in sofferenzaâ€, che dichiarano cioè di essere in condizione economica “non buona†o “pessimaâ€: erano il 45% nel 2013 e sono passate al 32% alla fine dell’anno scorso. “Stiamo tornando ai livelli del 2010, quando la crisi cominciava a farsi sentire, ma non aveva ancora colpito duro le nostre imprese – afferma Sergio Rebecca, presidente di Confcommercio Vicenza -. Certo, i dati destano ancora preoccupazione, ma possiamo dire che è iniziata la tanto sperata ripartenzaâ€.
A trainare questa uscita dalle secche dell’economia sono soprattutto le imprese dell’ingrosso, dove la percentuale di aziende “in sofferenza†scende al 28%, mentre rimane difficile la situazione nel settore dei prodotti per la persona (40% di aziende in situazione non buona) e nel turismo-ristorazione (35%). “Certamente alcune imprese dell’ingrosso stanno agganciando il trend positivo del manifatturiero, soprattutto quello orientato all’export – è l’analisi del presidente Rebecca -, ma statisticamente questo settore anticipa le tendenze di tutto il terziario ed è dunque probabile che a breve questi segnali si noteranno anche nel dettaglio, nella somministrazione e nei servizi“.
In effetti, guardando alle previsioni sull’andamento economico futuro, migliorano le prospettive del terziario di mercato vicentino per il primo semestre 2015. Fatto salvo un 67% di imprese che prevedono stabilità , la bilancia pende ancora più verso chi paventa un peggioramento della situazione (il 17% delle imprese interpellate),  piuttosto che chi crede in un miglioramento (13%). Ma se oggi i pessimisti staccano gli ottimisti di soli 4 punti percentuali, nel 2013  la differenza era addirittura di 37 punti  e nel 2014 di 21 punti. “Possiamo dire che comincia a diffondersi un clima di maggiore fiducia – afferma Sergio Rebecca -, che è anche una condizione essenziale perché le aziende tornino ad investire, facendo ripartire così i fatturati, quanto meno nel business to businessâ€. Qualche segnale, in questo senso, si è già visto nell’anno passato quando, secondo le “Consulteâ€, la variazione media del fatturato delle aziende che hanno partecipato all’indagine è stata del -3,9%:  un dato ancora una volta in risalita rispetto agli anni passati, vale a dire al -4,5% del 2011, al picco del meno 9,1% del 2012 e al consistente -6% del 2013.
I riflessi occupazionali di questa inversione di tendenza non si vedono però ancora, considerato che solo l’11% delle aziende ha dichiarato di voler procedere a nuove assunzioni nel primo semestre 2015. “Ma è probabile che questa prudenza sia destinata a cambiare una volta che le aziende avranno “preso le misure†con la recente riforma del lavoro, che ha introdotto incentivi alle assunzioni e mantenuto la flessibilità – è il commento del presidente di Confcommercio Vicenza -. Non penso comunque ad una significativa ripresa delle assunzioni a breve, per il semplice fatto che le nostre aziende, spesso piccole e a conduzione familiare, nonostante la crisi hanno preferito mantenere gli standard occupazionali per non perdere professionalità essenziali. Dunque, a fronte di una eventuale ripresa economica, prima di assumere  ci sono ampi margini per recuperare produttività â€.
Ripresa economica che, però, conclude il presidente Sergio Rebecca, può realizzarsi solo a precise condizioni: “Una riduzione delle tasse su famiglie ed imprese, anche ricavando essenziali risorse dalla lotta agli sprechi negli apparati dello Stato. E poi meno burocrazia e più credito, perché solo così si incentiva l’innovazione e l’apertura di nuove attività nel commercio, nel turismo e nei servizi, che possono garantire un futuro imprenditoriale a tanti nostri giovaniâ€.
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