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Confcommercio ricorre al TAR contro il "Piano Viver"

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 5 Febbraio 2013 alle 16:29 | 0 commenti

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Confcommercio Vicenza  -  L’Associazione contesta il mancato rispetto della normativa provinciale in tema di pianificazione urbanistico-commerciale. Lungo l’asse Vicenza-Verona potrebbero sorgere più di 155mila metri quadrati di grandi superfici di vendita.

La Confcommercio di Vicenza ha depositato ieri al TAR del Veneto (il Tribunale Amministrativo Regionale) un ricorso firmato dal presidente Sergio Rebecca e da alcuni operatori dei comuni direttamente interessati, contro il Master Plan Vi.Ver della Provincia di Vicenza.

Si tratta del progetto di riqualificazione della “strada mercato” che collega Vicenza con Verona e che interessa numerosi comuni posizionati su questo asse viario: dal Capoluogo fino a Gambellara. Già ad inizio dicembre Confcommercio Vicenza aveva contestato l’approvazione del Vi.Ver effettuata dal Commissario straordinario Attilio Schneck, nell’esercizio delle funzioni del Consiglio Provinciale, perché il piano rischia di trasformarsi in un via libera alla conversione delle aree produttive in disuso in grandi superfici commerciali.

“Sul “piatto” ci sono almeno 155mila metri quadrati di nuovi iper, centri commerciali e altre strutture della distribuzione organizzata che potrebbero sorgere nell’area – è il commento di Sergio Rebecca, presidente di Confcommercio Vicenza - . Un’eventualità che andrà a scompaginare l’assetto distributivo di una ampia fetta del territorio provinciale, senza aver minimamente coinvolto, in tale decisione, chi rappresenta il mondo del commercio vicentino”. Tanto più che, secondo Confcommercio Vicenza, tale decisione è stata assunta senza rispettare la normativa in materia di pianificazione urbanistico-commerciale.

Con il ricorso al TAR, la Confcommercio provinciale contesta in particolare il fatto di non aver rispettato l’iter previsto dalla stessa Provincia nell’articolo 88 del PTCP (Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale) e la successiva deliberazione del Consiglio provinciale (n. 30 del 10 maggio 2011). In sostanza, mentre le norme richiedono che nelle strade mercato l’insediamento di grandi strutture di vendita o parchi commerciali avvenga tramite un PATI tematico (Piano di Assetto del Territorio Intercomunale), vale a dire un accordo tra tutti i comuni coinvolti e un confronto con le associazioni economiche e sociali, il Master Plan Vi.Ver salta a piè pari questi paletti. Sono infatti i Comuni che ora, in forza della decisione del Commissario Straordinario Attilio Schneck, possono liberamente decidere di approvare la nascita di nuovi grandi strutture di vendita, senza la necessità di valutarne l’impatto su un territorio più ampio.

“A motivare la nostra richiesta al TAR di annullamento della deliberazione non ci sono solo aspetti tecnici – spiega il presidente Rebecca –. L’area interessata è una delle più urbanizzate e con maggiori necessità di “riqualificazione” di tutto il Veneto. Aver demandato, di fatto, ai Comuni la disciplina di un territorio che aveva la necessità di uno studio esteso a tutta la strada mercato, è a nostro avviso una grave violazione della normativa. Non è possibile ancora oggi, dopo gli evidenti  guasti che una simile politica ha causato al nostro territorio in passato, consentire che ogni Comune “faccia da sé”, infischiandosene delle ricadute che le proprie decisioni possono avere sull’ambiente, basti pensare ai flussi di traffico che ogni grande struttura commerciale crea, e sul già fragile equilibrio esistente tra le varie forme distributive. Al TAR chiediamo dunque di annullare questa deliberazione, che ci fa fare un salto indietro di anni, riproponendo vecchie logiche che hanno solo causato danni alle imprese, al territorio e ai cittadini”.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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