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Confcommercio di Camisano interpella il sindaco sul futuro dell'area ex ferrari

Di Redazione VicenzaPiù Venerdi 17 Maggio 2013 alle 14:42 | 0 commenti

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Confcommercio Vicenza - Il presidente Massimo Filippi (foto): “Vogliamo sapere se esistono progetti per l’insediamento di una medio-grande struttura in via Vicenza”. Quale sarà il destino dell’area “Ex Ferrari”, di via Vicenza, a Camisano Vicentino? Lo ha chiesto, in una lettera indirizzata al sindaco Renzo Marangon, il presidente della delegazione Confcommercio del paese, Massimo Filippi.“Le voci di un possibile insediamento di una nuova medio-grande struttura di vendita a poche centinaia di metri dal centro storico si susseguono da tempo – spiega il presidente Filippi - e vorremmo fosse fatta piena chiarezza, una volta per tutte, da parte dell’Amministrazione comunale”.

Da qui la decisione di prendere carta e penna e scrivere al Primo cittadino di Camisano per “capire – questo il punto focale della lettera - se esistono eventuali progetti che interessano l’area in questione e, soprattutto, per conoscere le intenzioni dell’Amministrazione comunale in merito”.   Infatti, le norme del Prg individuano l’area come zona “mista commerciale, industriale e artigianale di ristrutturazione urbanistica a prevalenza commerciale” e, almeno sulla carta, lì si potrebbe insediare, con una semplice comunicazione di avvio attività, una struttura di vendita di 1.000 metri quadrati. Da qui le preoccupazioni degli operatori per “l’impatto che tale attività potrebbe avere sulla realtà commerciale esistente non solo nelle zone poste nelle immediate vicinanze, ma anche nel centro storico del paese” continua il presidente della delegazione Confcommercio di Camisano Massimo Filippi.

In un momento economico difficile, con la forte contrazione dei consumi che interessa anche una realtà pur molto dinamica dal punto di vista commerciale come Camisano, una simile eventualità rischia di compromettere il difficile equilibrio esistente nella rete commerciale del paese. “Nessuno mette in discussione le possibilità di apertura liberalizzata previste dalla legge, sulle quali il Comune può fare poco – conclude il presidente Filippi –: quello che chiediamo al Sindaco è però di tenere gli operatori informati sulla presenza o meno di progetti che interessano quest’area, permettendo così una valutazione, a ragion veduta, degli eventuali investimenti futuri che ogni impresa deve necessariamente programmare”.

 

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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