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Confcommercio attacca: "Tante parole ma nessun cantiere anti-alluvione"

Di Redazione VicenzaPiù Lunedi 1 Agosto 2011 alle 09:14 | 0 commenti

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Confcommercio Vicenza - L’assicurazione per il rischio alluvione può essere una valida soluzione, ma non può e non deve sostituire gli interventi che lo stato deve garantire. Il “Contamesi” della Confcommercio di Vicenza del 1° agosto evidenzia la manutenzione e pulizia dei corsi d’acqua da parte degli enti preposti, ma non l’inizio delle grandi opere, quelle per intenderci che tutti indicano come le uniche in grado di limitare concretamente il rischio di esondazioni dei fiumi a Vicenza e nei comuni già colpiti dall’alluvione del 1 novembre 2010.

Non segnala la messa in cantiere di nessuno di questi interventi fondamentali, semplicemente perché, al di là delle tante parole, non si vede concretamente l’avvio di nessun cantiere. Il motivo principale è che siamo in un periodo di vistosa carenza di risorse da parte dello Stato e quindi, mancano, o ce ne sono solo in parte, i fondi per realizzare queste opere,  come il bacino di espansione a Caldogno per il Timonchio-Bacchiglione e la cassa di Trissino per l’Agno-Guà. Il governatore del Veneto, Luca Zaia nella sua veste di commissario per l’alluvione, ha dichiarato di recente che questi due progetti in territorio vicentino sono vicini alla realtà, nel senso che sono a livello di progetto definitivo o preliminare, il che vorrebbe dire aver risolto anche le questioni sugli indennizzi ai proprietari dei relativi terreni, altro motivo di rallentamento alla loro realizzazione. Nel frattempo, considerato che nulla sarà immediato e che quindi il rischio di “andare sotto acqua” rimane tale e quale, il governatore Zaia ha invitato le compagnie assicurative a mettere a punto polizze specifiche contro i danni provocati da catastrofi naturali e atmosferiche. Lo scopo dell’iniziativa è quello di avvicinare i cittadini a forme di aiuto reale, tenuto conto che, nel caso, si potrà sempre meno contare su risorse e indennizzi pubblici. In pratica, un suggerimento ai cittadini  di assicurarsi contro il rischi di catastrofe ambientale, alluvione compresa. “E’ una soluzione, facile e parziale – dichiara in merito Sergio Rebecca, presidente della Confcommercio di Vicenza - ma non la soluzione che vorremmo sentire caldeggiata dal Governatore Zaia. Quello che va necessariamente fatto, e che vorremmo vedere cadenzato da tempi di esecuzione certi, sono le opere che il territorio e i cittadini chiedono per vivere nelle proprie case e nelle proprie attività con tranquillità. Basta guardare che cosa sta succedendo nella zona tra contrà XX Settembre, via IV Novembre e Piazza Matteotti dove un acquazzone è in grado si allagare strade e negozi! Perché urgentemente non si va a mettere mano, con manutenzioni adeguate e alla rete fognaria? Che soluzioni stiamo offrendo a questi cittadini, stipulare assicurazioni ad hoc?”. “Ricordiamoci – continua Rebecca - che le assicurazioni assicurano i rischi, non le certezze, per cui non è detto che siano disponibili alla copertura, né che queste polizze coprano del tutto il danno. Al di là del loro costo, va tenuto conto che franchigie, scoperti e limiti massimo di rimborso, possono incidere molto sull’entità delle somme recuperabili e, quindi, sull’efficacia della copertura del rischio. E questo ancor più se a chiedere di essere assicurati sono le imprese e cittadini che già hanno subito dei danni a seguito dell’alluvione o che vivono in zone a forte rischio di esondazione.  L’assicurazione, quindi, può essere una valida soluzione, ma non può e non deve sostituire gli interventi che lo Stato deve garantire. Tanto più se oggi viene chiesto alle imprese di aumentare i propri costi aziendali stipulando polizze adeguate, a fronte delle insufficienti misure realizzate finora dagli enti preposti, non solo per evitare un’altra alluvione, ma per limitarne concretamente gli effetti devastanti”.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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