Confartigianato: le imprese alla sfida del 2011. Presentato l'Osservatorio congiunturale
Mercoledi 22 Dicembre 2010 alle 13:17 | 0 commenti
Confartigianato di Vicenza - Opinioni raccolte e dati elaborati dalla Confartigianato di Vicenza. Si punta a nuovi prodotti e mercati, giudicato fondamentale il ruolo della formazione. Gli indicatori economici segnalano che l'uscita dalla crisi è iniziata, ma non sarà veloce.
Alla fine di un anno non facile come il 2010, nel corso del quale abbiamo potuto registrare l'auspicata reazione d'orgoglio delle imprese artigiane alla pesantissima crisi del 2009, Confartigianato Vicenza sta valutando i risultati della consueta indagine sulla congiuntura (scaricala da qui) e sulle previsioni per il nuovo anno, realizzata dall'Ufficio Studi provinciale con la collaborazione di Mandamenti e Area Mercato.
Un'indagine sul campo, che ha coinvolto un campione di 425 imprese della provincia di Vicenza, appartenenti a tutti i settori dell'artigianato e che si è svolta nel corso del mese di novembre. Il questionario somministrato verteva sui seguenti argomenti:
- le cause della crisi e le leve di sviluppo futuro dell'impresa per il 2011;
- reazione alla crisi: la formazione realizzata e quella futura;
- l'andamento passato e quello previsto dei principali fattori economici di una impresa (Fatturato, Occupazione, Esportazioni e Investimenti).
Quanto alle cause ritenute scatenanti del periodo difficile dell'economia vicentina, la maggior parte degli imprenditori ha segnalato la stagnazione economica generale e la concorrenza a basso costo da parte di imprese estere, piuttosto che un acuirsi della concorrenza locale.
Molti imprenditori puntano il dito contro l'elevato costo degli adempimenti burocratici, il costo della manodopera e il ricorso al "fai da te" soprattutto nell'ambito dei servizi rivolti al consumo finale. Quanto alle leve dello sviluppo futuro, si intravede in prima fila per il 2011 e gli anni seguenti la ricerca di nuovi clienti e nuovi mercati, l'innovazione del prodotto e del servizio e la ricerca di nuove nicchie di produzione.
Le imprese tendono cioè a guardare a possibili nuovi mercati da aggredire con nuovi prodotti, piuttosto che insistere a testa bassa sul solo miglioramento dei processi, azione già sperimentata con successo per anni ma oggi evidentemente non più sufficiente.
Le aziende interpellate ritengono fondamentale accrescere il livello di conoscenze e competenze di imprenditore e dipendenti: oltre ai corsi di formazione riguardanti l'"Ambiente/Sicurezza e Qualità " e le "Risorse umane/Formazione", molto frequentati anche in passato, nel 2011 gli imprenditori artigiani vicentini vogliono investire soprattutto sulla "Innovazione tecnologica/Sistemi informativi" e sulla "Promozione/Marketing".
Le previsioni sull'andamento dei principali indicatori economici per il primo semestre del prossimo anno delineano una generale prudenza, forse alla luce di una maturata consapevolezza che l'uscita della crisi è iniziata, ma sarà lenta e tendenzialmente incerta.
Per i fatturati cosa cambia rispetto al semestre appena trascorso? Cala un po' la percentuale di imprese che si attendono una diminuzione (29,3% rispetto al 33,2% precedente), mentre cresce complessivamente l'attesa di stabilità e/o crescita (70,7% rispetto al 66,8% precedente). Tale percentuale aumenta anche per l'export (stabilità e/o crescita per l' 85,5%) pur se non si ritengono esaurite le turbolenze sui mercati internazionali. Quanto all'occupazione, la quota di imprenditori che la presume in calo (14,7%) è bilanciata da un rassicurante 80,7% che prevede stabilità .
Andando ai settori, la Manifattura segue l'andamento generale: stabile il fatturato, l'esportazione e gli investimenti, in lieve calo l'occupazione. Per quanto riguarda il comparto Costruzioni, ad un calo riguardante il fatturato e l'occupazione, corrisponderà un lieve ma positivo aumento degli investimenti. Per i Servizi, ancora una volta comparto più vivace nel confronto con gli altri settori produttivi, viene segnalata una futura crescita dell'occupazione e una stabilità per il fatturato.
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