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Confartigianato, gli installatori d'impianti lanciano l'allame: a rischio molte aziende

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 14 Maggio 2013 alle 14:23 | 0 commenti

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Confartigianato Vicenza - Con l’invio collettivo di una lettera aperta al Ministero dello Sviluppo Economico nella giornata di giovedì 16 maggio, anche gli Installatori d’Impianti termoidraulici ed elettrici di Confartigianato Vicenza parteciperanno all’iniziativa nazionale di protesta contro il sistema di qualifiche professionali previsto dal cosiddetto “Decreto Romani” (28/2011) che entrerà in vigore dall’1 agosto prossimo mettendo a rischio, a giudizio degli operatori, la sopravvivenza di migliaia di imprese. 

Secondo le norme in arrivo, infatti, per poter installare impianti a fonti rinnovabili si dovrà intraprendere un corso abilitante di 90 ore secondo lo standard che la Conferenza delle Regioni ha stabilito e che disciplina l’attività formativa obbligatoria. Al percorso formativo, però, potrà accedere solo chi è in possesso di un diploma di scuola professionale (diplomati e laureati sono qualificati automaticamente), mentre coloro che hanno il titolo di studio di terza media non potranno più installare o manutenere impianti a fonti rinnovabili, nonostante la professionalità acquisita sulla base dell’esperienza lavorativa.

Al proposito osservano allarmati Dario Dalla Costa e Maurizio Pellegrin, rispettivamente presidenti dei Termoidraulici e degli Elettricisti di Confartigianato Vicenza: “Dalla Regione Veneto non è ancora stato attivato un corso a qualifica professionale e, nonostante i nostri diversi solleciti, non è stato chiarito se il percorso di formazione sia obbligatorio per tutte le imprese di installazione o solamente per le imprese di nuova costituzione. È semplicemente assurdo, proprio in questo momento di crisi, obbligare imprese che per anni si sono dovute aggiornare senza alcuna regolamentazione, dimostrando sul campo le loro capacità tecnico professionali, a onerose e inutili formazioni o, peggio, a dover interrompere la loro attività. Noi vogliamo solamente poter lavorare in pace, senza essere continuamente bombardati da questa inutile burocrazia”.

Di qui l’azione di protesta volta a chiedere “che il Ministero dello Sviluppo Economico e il Governo chiariscano in modo definitivo la situazione, garantendo la continuità di chi già opera sul mercato.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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