Condè, Unione immigrati: positiva proposta di Variati di un consiglio cittadino degli stranieri
Domenica 12 Giugno 2011 alle 15:08 | 0 commenti
Condè Ousmane, Presidente dell'Unione Immigrati - Noi non siamo fantasmi. Gli stranieri residenti a Vicenza vogliono partecipare alla vita della comunità vicentin gallery) a e contribuire a decidere
Gentile redazione, leggiamo oggi, dopo una straordinaria terza edizione della Festa Multietnica, che come Unione Immigrati organizziamo ogni anno a Vicenza, che alcuni politici locali hanno risposto con critica negativa e disinteresse verso la proposta lanciata ieri dal Sindaco Variati, sulla base di un progetto che stiamo costruendo insieme, dell'istituzione di un consiglio cittadino degli stranieri.
Questo Consiglio avrebbe un presidente che potrebbe sedere come invitato permanente sui banchi del Consiglio Comunale cittadino. Ovviamente, conosciamo le regole e le leggi, per cui questo nostro rappresentante avrebbe solo possibilità di proporre politiche collegate al mondo dell'immigrazione, con diritto di parola e nessun diritto di voto.
Sono molto sconcertato nel leggere le dichiarazioni in particolare dell'onorevole Manuela Dal Lago perché non mi sarei aspettato da lei, persona di attenta esperienza politica, un atteggiamento così miope e senza futuro. Anche lei, come tutti noi, dobbiamo pensare al futuro dei nostri figli e nipoti che dovranno vivere insieme in questa terra vicentina a prescindere dalle provenienze geografiche, dalla razza, dalla cultura, dall'ideologia politica e dalla religione.
Noi immigrati viviamo a Vicenza, lavoriamo, paghiamo le tasse e vogliamo a tutti gli effetti fare parte di questa comunità visto che di fatto è già così, ma non siamo in alcun modo partecipi delle decisioni perché la legislazione italiana è troppo arretrata in materia e una certa politica approfitta della confusione attuale.
La Lega, ma non solo, fa spesso riferimento alla necessità che noi immigrati rispettiamo le regole, le leggi, la cultura del posto in cui siamo venuti a vivere con le nostre mogli ed i nostri figli, in una parola vogliono da noi la disponibilità ad adattarci al contesto in cui oggi ci troviamo. Noi siamo assolutamente d'accordo, ma ci possono spiegare questi signori, come facciamo ad integrarci, a fare parte di questa comunità se non possiamo votare? se non possiamo decidere nulla? se non possiamo nemmeno avere un consiglio regolarmente eletto degli immigrati che non hanno la cittadinanza?
Come fanno le istituzioni del nostro Comune ad avere contatti con le varie comunità nazionali che qui vivono se non hanno un luogo, dei referenti legittimamente eletti da tutti gli immigrati residenti?
Mi pare che certe affermazioni siano un po' contraddittorie, che ci si dica che dobbiamo integrarci, ma in alcuni casi si vorrebbe fossimo quasi invisibili. Ma noi non siamo fantasmi, per questo vogliamo partecipare alla vita istituzionale e politica della comunità vicentina, dire la nostra e contribuire alle decisioni di un Comune e di una città di cui facciamo parte integrante.
Vogliamo per questo che le nostre comunità immigrate siano coinvolte non solo sul piano economico con le braccia che prestano, ma anche su quello dell'integrazione della cultura, e della pratica della democrazia.
Alcuni previsioni demografiche ci dicono che nel 2025 metà della popolazione giovane che risiederà in Italia sarà composta da immigrati di seconda e terza generazione, come si può allora reagire con tanta chiusura verso alcuni nuovi strumenti di partecipazione ed integrazione che possono contribuire a rendere più dolci e sereni questi anni di passaggio verso un'Italia multiculturale e multietnica? Chi ha a cuore il futuro di questo Paese non può fare finta di non conoscere ciò che sta accadendo e ha la responsabilità di farsene carico e adottare tutti gli strumenti necessari perché questa nuova Italia possa vivere e prosperare in armonia con il contributo di tutti coloro che qui vivranno. La democrazia si insegna attraverso la pratica concreta e quotidiana, non si esporta né si importa, ma deve essere parte integrante del vissuto quotidiano, è un percorso di vita a cui noi abbiamo tutta l'intenzione di partecipare. E' un nostro diritto e un nostro dovere civico. Ogni immigrato che imparerà buone pratiche di democrazia potrà a sua volta trasmetterle ai suoi connazionali e in futuro trasferirle anche nei paesi di provenienza dove in questo modo, attraverso una contaminazione culturale, potremo far conoscere la democrazia dove oggi non c'è invece di trasportarla a bordo dei bombardieri.
Per questo l'Unione Immigrati che io rappresento conferma pieno sostegno alla proposta annunciata dal Sindaco ieri alla nostra festa. Noi faremo tutto ciò che è in nostro potere per sostenerla e chiediamo a tutti i vicentini di aiutarci in questo perché è l'unico modo veramente efficace per costruire una vita migliore insieme in questa bellissima città che noi amiamo.
Condè Ousmane, Presidente dell'Unione Immigrati
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