Concorso a presidi: errori nei quiz. Tra gli esperti Gianni Zen del Brocchi di Bassano
Domenica 9 Ottobre 2011 alle 02:03 | 0 commenti
Il ministero dell' Istruzione non ne infila una (questo articolo su La Repubblica è di venerdì 7, qui riportiamo il link alla notiza del successivo intervento riparatorio dell'Ansas, Agenzia nazionale per lo sviluppo dell'autonomia scolastica, con l'elenco degli esperti tra cui Gianni Zen, già preside del Rossi, ora del liceo Brocchi di Bassano, n.d.r.). A cinque giorni da un concorso per presidi che ha connotati storici - manca da sei anni, vi partecipano oltre 44 mila insegnanti - i suoi funzionari si stanno affannando a togliere 976 domande dalla griglia dei test.
Le risposte sono sbagliate. Il titolo delle Lettere di Seneca, per esempio. L' anno di ingresso della Romania nell' Unione europea. L' età in cui in Europa s' inizia la scuola. Non torna nulla. Altre domande sono prolisse, non si possono leggere nel minuto a disposizione. Altre ancora sono superate, piene di refusi.
I novanta espertoni esterni - tra loro consiglieri del ministro, rettori, ricercatori, avvocati dello Stato, tutti assoldati dal Miur - hanno prodotto un volume di scemenze in grado di entrare in gara con la gaffe del tunnel dei neutrini. «Abbiamo fermato i loro compensi», assicurano in viale Trastevere. Per dire l' attenzione con cui i novanta hanno lavorato sui 5.663 quiz. Alla domanda: "Quando può il dirigente esercitare il potere di delega?", la risposta è disseminata nel librone quattro volte. Ogni volta diversa. Se venisse sorteggiata la numero 166 si dovrebbe rispondere "per specifiche e comprovate ragioni di servizio", alla 200 la risposta esatta è "per economizzare il tempo", se uscisse la 211 il preside dovrebbe "ottimizzare i tempi", con la numero 407, invece, "distribuire razionalmente i compiti fra i membri dello staff di direzione". La risposta esatta può essere una soltanto, però. Ci sono le domande d' opinione con risposta ideologica. Numero 170: "La capacità di negoziare e promuovere il cambiamento all' interno della scuola dipende da...". Bisogna barrare la risposta "esclusivamente dal carisma del dirigente" ed evitare quella che suggerisce: "Dalla bontà delle relazioni fra i componenti". Dopo un mese le proteste sono diventate risate preoccupate. Il Pd chiede a «un ministero al collasso» di rinviare tutto. Mariastella Gelmini è inamovibile: test il 12 ottobre. «Abbiamo lavorato a tutela dei partecipanti al concorso, le 4.774 domande restanti sono corrette e da lì usciranno le cento buone per la prova». Solo un mese fa la Gelmini parlava di «pochissimi e marginali refusi». L' Associazione docenti italiani nutre qualche dubbio ulteriore: «Nell' area 5 il ministero indica come sbagliato il quesito 710, ma in quell' area i quesiti sono in tutto 709». Fra gli aspiranti presidi, dopo un ricorso vinto al Tar, ci sono insegnanti di ginnastica e precari che non hanno mai avuto una cattedra. E questo concorso da quattro settimane è in mano alla polizia giudiziaria: c' è stata un fuga di notizie sulla griglia dei pre-test. Cisl e Uil, spesso vicine al ministro, oggi si dicono sconcertate «per il pasticcio». Mimmo Pantaleo, segretario della Cgil scuola, chiede: «Questo pasticcio quanto è costato?». Oggi gli studenti tornano in novanta piazze italiane. Contro la Gelmini, contro la precarietà .
Di Corrado Zunino, La Repubblica
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