Commissione d'inchiesta sulle banche, terminate le audizioni per quasi 200 ore di lavori. Oggi ha chiuso Mario Monti
Venerdi 22 Dicembre 2017 alle 21:44 | 0 commenti
Il senatore a vita Mario Monti, di cui riportiamo a seguire le dichiarazioni principali, ha concluso da pochi minuti la sua audizione davanti alla Commissione bicamerale d'inchiesta sulle banche che a sua volta ha concluso cosi' la fase delle audizioni. "Abbiamo fatto quasi 200 ore di lavoro, con 48 auditi - ha detto il presidente Pier Ferdinando Casini - non ci siamo persi nelle nebbie: il nostro compito era mission impossible, abbiamo la coscienza di aver fatto il nostro dovere".
Casini ha quindi aggiunto che e' stato fatto un gran lavoro quantitativo e "speriamo ora di riuscire a farne uno qualitativo con la relazione finale". Casini ha quindi convocato l'ufficio di Presidenza della Commissione per avviare la stesura della relazione per la prossima settimana.
"Se avessimo dato soldi pubblici alle banche italiane nel 2011 avremmo pregiudicato ulteriormente, forse fino al default, la posizione dei titoli di debito dell'Italia". Lo ha sostenuto l'ex presidente del Consiglio, Mario Monti, nel corso dell'audizione della commissione d'inchiesta sulle banche ricordando che "sia la Banca d'Italia e che l'Fmi peraltro dicevano che non c'era necessita' di aiuti e le banche non sono oche da ingrassare" in quanto "devono avere la volonta' di volere questi aiuti". Riguardo poi l'altra ipotesi, ovvero quella di una richiesta di aiuti alla Ue, secondo Monti questa soluzione avrebbe comportato una serie di conseguenze negative: "Le autorita' europee - ha detto Monti - se fanno un prestito e' ad alto tasso di interesse. Non e' un regalo e poi scatta l'arrivo di una cosa che alcuni vogliono o pensano che ci sia stata: la troika a Roma".
In Italia bisogna dare una spinta all'educazione finanziaria e in particolare fare "piu' pedagogia ai cittadini sul perche' il disavanzo non e' una cosa bella ma crea problematicita'". Cosi' il senatore a vita Mario Monti in audizione davanti alla Commissione d'inchiesta sulle banche indicando un suggerimento sui temi da inserire nella relazione finale dell'organismo parlamentare. L'educazione finanziaria, inoltre, serve perche' "cosi' come non si deve costruire case in zone sismiche, l'educazione finanziaria dovrebbe suggerire agli investitori non attrezzati a non andare in punti sismici" del mercato finanziario.
Nel periodo 2011-2012 per le banche italiane "il bisogno di cura non c'era", osserva Mario Monti in audizione davanti alla Commissione bicamerale d'inchesta sulle banche. Monti e' stato Presidente del Consiglio dal novembre del 2011 all'aprile del 2013. Non c'era neanche in Europa, spiega Monti, una percezione di rischio per le banche. "Negli incontri con i capi di governo di Francia e Germania - ricorda l'ex Presidente del Consiglio - il presidente francese e la Cancelliera tiravano fuori dalla tasca una tabellina con i titoli di Stato italiani in scadenza alla fine del mese successivo e mi chiedevano: 'Ti senti in grado di finanziare questi volumi?'. Mai e poi mai mi hanno parlato delle banche italiane".
Radiocor Il Sole 24 Ore per VicenzaPiu.com
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