Commercio: un 25 aprile di lotta
Mercoledi 25 Aprile 2012 alle 17:04 | 0 commenti
Federdistribuzione alza le saracinesche di super e ipermercati oggi, 25 aprile, e il 1° maggio. Sindacati sul piede di guerra, scioperi unitari in molti territori. "Vogliono cancellare il valore di due festività fondamentali per l'Italia"
Di rassegna.it
Il 25 aprile, quest'anno, si arricchisce della protesta dei sindacati. Mentre si organizzavano le manifestazioni per la ricorrenza in tutta Italia, infatti, il mondo del commercio si è preparato ad alzare le saracinesche il 25 Aprile e il Primo maggio, (così come accaduto a Pasqua e Pasquetta) contro la liberalizzazione del settore voluta dal governo Monti.
I sindacati confederali, però, rispondono con forza. Organizzando scioperi unitari in molti territori, a partire da Milano, per impedire le aperture (qui la situazione nel Vicentino).
L'astensione dal lavoro di Cgil, Cisl e Uil del commercio è stata dichiarata nel Lazio, in Abruzzo e in Toscana, nelle province emiliane di Modena, Reggio Emilia e Ferrara. Oltre che a Milano. A Monza e Brianza lo sciopero ha l'avvallo di Cgil e Cisl, senza la Uil. A Bologna, nel Veneto e a Lodi c'è solo la firma della Filcams Cgil.
In precedenza , in molte città il sindacato aveva tentato la via delle intese con Comuni e associazioni del commercio per arrivare a una chiusura condivisa e volontaria. Ma i risultati non sono stati positivi. Anche a Milano, dove l'amministrazione di centrosinistra aveva perorato la causa dell'accordo, il risultato è parziale. Confcommercio e Confesercenti sono favorevoli a una tregua. Come, del resto, a Genova e La Spezia.
Posizione contraria soprattutto da parte di Federdistribuzione, che rappresenta le grandi insegne di super e ipermercati. "Nessuna provocazione e nessuna forzatura - ha sempre detto il presidente, Giovanni Cobolli Gigli - semplicemente ci atteniamo al diritto-dovere di applicare una legge dello Stato".
Il 25 Aprile, dunque, molte catene sfideranno lo sciopero. Esselunga si comporterà come in una domenica qualunque, Carrefour in Lombardia farà alzare la saracinesca a quasi tutti gli iper. La concorrenza ha convinto persino Coop a tenere aperti domani molti supermercati.
Pur di raggiungere l'obiettivo, Cgil, Cisl e Uil cercano anche l'appoggio dei consumatori. I volantini distribuiti a Milano, come in molte altre piazze italiane, invitano infatti a boicottare le aperture dei negozi, mettendo in atto una sorta di sciopero dei consumi. "L'appello ai consumatori ci pare il minimo. Sia chiaro, l'abbiamo già fatto in occasione di feste", dicono alla Filcams Cgil. "Le aperture commerciali nelle giornate del 25 aprile e del Primo Maggio, rischiano di cancellare il valore storico e sociale delle due principali festività nazionali legate alla storia d'Italia: due giorni di grande valore culturale e sociale, simboli importanti per la collettività ", afferma il sindacato.
Secondo Franco Martini, segretario generale Filcams, nella manovra 'Salva Italia', che ha liberalizzato gli orari e le aperture nel commercio, manca un vero e proprio obiettivo: "Dobbiamo rimettere in discussione il concetto di servizio pubblico essenziale, che è stato impropriamente attribuito al commercio e avviare una riflessione per decidere dove vogliamo portare il settore, come vogliamo riorganizzare la società , ripensando, se necessario, i modelli di riferimento. Non possiamo, però, farci trascinare dai mercati e dalla crisi", conclude Martini. È per questo che molte lavoratrici e lavoratori del commercio incroceranno le braccia nei giorni del 25 aprile e del Primo maggio, per protestare contro la totale liberalizzazione degli orari e delle aperture commerciali".
Gli scioperi e le iniziative.
Milano, Roma, Torino, Modena, Reggio Emilia, Bologna, e tutta la Regione Abruzzo, tutte le province del Veneto e della Toscana, sono i principali territori dove le organizzazioni sindacali hanno indetto lo sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori del commercio per protestare contro le aperture dei negozi in due feste importanti quali il 25 aprile il Primo Maggio.
A Milano, nonostante i sindacati abbiano sottoscritto con il Comune di Milano un protocollo d'intenti che individua un numero minimo di festività per le quali è prevista la non apertura dei negozi, fra le quali il 25 Aprile; la grande distribuzione ha deciso di tirare su le saracinesche anche nel giorno della Liberazione.
Sciopero indetto anche a Roma, dove le richieste di incontro dei sindacati non hanno ricevuto risposte concrete, costringendo Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil di Roma e Lazio a proclamare lo sciopero per il 25 aprile e per il Primo Maggio.
Astensione dal lavoro proclamata a Torino, Parma, Forlì e Cesena, mentre Reggio Emilia ha già indetto altre giornate di sciopero per il 2 giugno, il 15 agosto e 25 e 26 dicembre per "consentire alle lavoratrici e ai lavoratori di poter, in maniera "sobria", festeggiare da soli, con la propria famiglia o con chi più gli aggrada, dalla Festa della Liberazione al Santo Natale."
La Filcams e la Cgil di Potenza invece hanno organizzato un'iniziativa dal titolo "La Rosa dei diritti" per contrastare la "liberalizzazione selvaggia degli orari delle aperture domenicali e festive. E difendere l'articolo 18".
Anche a Lecce i negozi rimarranno aperti per il 25 aprile e il Primo maggio e i sindacati hanno manifestato il loro disappunto chiedendo un intervento al sindaco della città : "se governa solo la logica del consumo" scrivono in una nota "i lavoratori del commercio possono dire addio alla propria vita privata ed ai propri valori." Appello a non aprire le strutture commerciali da parte dei sindacati di Bergamo.
A Modena, resteranno aperti i punti vendita Esselunga e la Filcams Cgil ha scritto un alettera di protesta al patron della famoso marchio della grande Distribuzione Caprotti.
In molte città , sono stati organizzati presidi e manifestazioni durante i quali le lavoratrici e i lavoratori distribuiranno volantini ai consumatori, invitandoli ad esprimere la loro solidarietà evitando gli acquisiti in queste giornate di festa.
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