Commercio, Coppola incontra le OO.SS. per le 24 aperture domenicali
Mercoledi 26 Ottobre 2011 alle 23:17 | 0 commenti
Isi Coppola, Regione Veneto - "Le organizzazioni sindacali, che ringrazio per il costruttivo confronto, sono chiamate oggi più mai a comprendere le profonde trasformazioni economiche ed occupazionali che investono la nostra regione. Non possiamo permetterci di non essere competitivi e su questo chiedo senso di responsabilità e non facile demagogia". Così l'assessore regionale all'economia e al commercio Isi Coppola al termine dell'incontro che si è svolto oggi a Palazzo Fini con i rappresentanti sindacali del settore del commercio sulle aperture domenicali.
L'assessore ha sottolineato la necessità di intervenire in questo campo. "Anche se non entrassimo nel merito, sia le direttive europee, sia la normativa statale vanno ormai verso una liberalizzazione che noi riteniamo di dover governare per non trovarci sulla testa decisioni prese da altri". E lo dimostra il fatto che in materia di aperture domenicali negli ultimi due mesi il territorio veneto si è trovato in una situazione di totale anarchia.
L'assessore Coppola ha fatto rilevare che a tutto ciò va aggiunto la "concorrenza" delle regioni confinanti, che già prevedono da 25 a 29 domeniche di apertura per gli esercizi commerciali. Per questo motivo è stato proposto di portare nel Veneto il numero di aperture a 20 domeniche più le 4 del mese di dicembre. Quest'unica norma, che si spera sia approvata entro l'anno, viene portata fuori dalla nuova legge quadro sul commercio che si sta predisponendo e si prevede una sua applicazione in via sperimentale.
Un altro aspetto sottolineato dall'assessore Coppola è la grande attenzione al momento della condivisione. "Attualmente le 8 domeniche di apertura - ha detto - sono concertate tra i comuni e le associazioni di categoria. Da domani il calendario delle aperture sarà altrettanto concertato, ma con una precisa clausola di accordo su iniziative comuni di marketing territoriale e di promozione urbana. Si comincia a mettere intorno ad un tavolo grande distribuzione e centri urbani che devono imparare a dialogare per trovare soluzioni condivise di programmazione commerciale, che senza rigidità ma in maniera ordinata consentano di mettere la nostra regione al passo con le altre".
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