Quotidiano | Categorie: Mostre, Arte

Come uno spazio fra gli alberi: a Venezia le opere dell'asiaghese Massimo Barbierato

Di Redazione VicenzaPiù Domenica 12 Agosto 2012 alle 09:51 | 0 commenti

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Laboratorio 2729  -  La mostra "Come uno spazio fra gli alberi" sarà presentata a Venezia durante la Biennale di Architettura di fine agosto. La mostra sarà incentrata sui lavori dello studio Laboratorio 2729 dell'architetto asiaghese Massimo Barbierato che indagano il rapporto tra architettura e natura. Laboratorio 2729 Calle Lunga San Barnaba Dorsoduro 2729 Venezia 27 agosto - 28 settembre 2012. Dall'Altopiano a Venezia le opere dell'asiaghese Massimo Barbierato. Inaugurazione martedi 28 agosto, ore 18

Nel corso dell'inaugurazione lo Studio presenterà il progetto di riutilizzo urbano pubblico degli alberi dell'isola della Certosa abbattuti dalla tromba d'aria del 12 giugno scorso. Sarà presente Alberto Sonino, amministratore unico di "Vento di Venezia-PoloNautico-Centro Certosa".

Concept alberi di Massimo BarbieratoVivere in un determinato contesto lasciando che sia questo a informare la presenza dell'uomo e non il contrario; concepirne gli spazi come dispositivi di osservazione verso l'esterno e non celebrazioni dell'interno e di se stessi; così, come uno spazio fra gli alberi, al di sopra delle nostre teste e delle nostre capacità.

Dall'Altopiano di Asiago alle colline di Asolo passando per i borghi marchigiani fino alle pianure di Praga e addirittura alla sfida estrema di un complesso produttivo, l'architettura si fa non-ricerca, tensione all'essenzialità, appoggio del contesto naturale capace però di rispondere in pieno alle esigenze antropiche di ciascuna realtà.

Così fra i pendii di Asiago un'abitazione può essere pensata come affaccio sul bosco e un maneggio nelle dolci colline di Asolo assumere l'aspetto di una voliera per uomini e animali, o ancora un castello immerso nel verde di Praga tornare in vita fra il parco di querce secolari che lo circonda dove le nuove unità abitative in forma ipogea sottostanno a una rigogliosa copertura vegetale che rispetta il parco e le sue piante.

Materiale prediletto il legno, non trattato né ingentilito ma lasciato ogni volta invecchiare e ingrigire rispettandone il naturale processo.

L'incessante indagine del rapporto fra architettura e natura di Laboratorio 2729, studio di architettura e design nato nel 2007 su iniziativa dell'asiaghese Massimo Barbierato con sede a Venezia (Calle Lunga San Barnaba Dorsoduro 2729), si apre al pubblico con l'esposizione dei progetti e delle immagini delle realizzazioni che maggiormente caratterizzano la sua ricerca 'non ricerca', in concomitanza con la XIII Mostra Internazionale d'Architettura "COMMON GROUND": Lunedì 27 agosto 2012 Laboratorio 2729 apre l'esposizione che sarà visitabile fino al 28 settembre (da lunedì a domenica ore 10-13 e 14-19, ingresso libero). L'inaugurazione si terrà martedì 28 agosto alle ore 18.

Vento di Venezia e Laboratorio 2729 per il riutilizzo urbano pubblico degli alberi della Certosa abbattuti dalla tromba d'aria del 12 giugno:

Durante l'inaugurazione della mostra verrà presentata una nuova serie di sedute in legno pensate per il parco della Certosa riutilizzando gli alberi abbattuti o feriti dalla tromba d'aria del 12 giugno scorso. Una sorta di arredi a Km 0 realizzati sull'isola con il materiale dell'isola che verranno realizzati dalle abili mani dei maestri d'ascia del cantiere nautico. Il progetto, nato dalla collaborazione fra Laboratorio 2729 e Vento di Venezia-Polo Nautico Centro Certosa, intende dare memoria di quanto accaduto e far riflettere sul ruolo dell'uomo nei confronti della natura. L'iniziativa permetterà il riutilizzo di centinaia di tronchi feriti dalla tromba d'aria che altrimenti dovrebbero essere trasportati e smaltiti con grande onere economico all'esterno dell'isola.


Le realizzazioni di Laboratorio 2729 in mostra:

Maneggio nel verde - Asolo
Un maneggio coperto per la pratica dell'equitazione con una superficie di 1000 metri quadrati. Il progetto ha inteso concepire uno spazio dato da un volume in legno che consentisse di intravvedere e scrutare gli scorci di una delle più belle zone delle colline di Asolo. Un vero e proprio dispositivo per l'osservazione. L'ossatura metallica usata per la struttura portante è stata rivestita sui lati corti da grandi pannelli di legno di larice, su quelli lunghi da alte tavole dello stesso materiale distanziate l'una dall'altra quasi a generare una voliera. Il legno non è stato trattato ma lasciato invecchiare naturalmente.

Casa nella collina - Asiago
La natura e il suo impatto visivo sono stati i punti di partenza per il progetto di un'abitazione trifamiliare di 520 metri quadri che sorge su una collina dell'Altopiano di Asiago. Il volume si chiude visivamente, verso la strada e le abitazioni che gli sorgono ai fianchi, mediante lamelle di legno di larice non trattato per aprirsi poi per mezzo di grandi vetrate in direzione del bosco a sud. E' un esempio di 'casa rovesciata' per guardare la natura e ascoltarne il silenzio. Il rivestimento esterno, proprio per la voluta assenza di trattamenti, è destinato a ingrigirsi naturalmente come tutti i volumi lignei di un tempo che si trovano ad Asiago.

Torre di avvistamento medievale - Pievebovigliana (MC) - ristrutturazione
La 'Casa Torre' si trova nelle colline di Pievebogliana (Macerata) e la sua costruzione risale al XIV secolo su commissione della famiglia Da Varano, nel territorio di 'Borgo Campi', con la funzione di vigilare sui confini dei suoi possedimenti e sul castello di Beldiletto, residenza estiva della casata. Si tratta dunque di una torre di pietra arenaria nata a scopi difensivi. Il progetto di ristrutturazione non ha inteso ingentilirne la natura originaria limitandosi a decomporre, pulire e ricomporre la pelle esterna in pietra dandone una nuova distribuzione verticale interna. All'ultimo piano sono stati aperti i fori della piccionaia per consentire l'accesso di fessure di luce che illuminano i ritagli di pietra.

Castello di Sedlez - Praga - ristrutturazione di un edificio ad uso residenziale
Sedlez è un piccolo paese situato a nord di Praga e il castello si trova in un bellissimo parco di querce secolari. Un complesso abitativo di quasi 11mila metri quadrati che lo Studio ha ristrutturato con la costruzione ex novo di un blocco di edifici a uso residenziale all'interno del parco. Il progetto ha voluto rispettare in pieno il volume storico dell'area e il contesto arboreo, studiando pertanto una soluzione abitativa che si armonizzasse con il tutto. Ne è nata dunque una edificazione dal volume semi ipogeo, coperta dal verde. La copertura è diventata un rigoglioso giardino a uso dei sei appartamenti sottostanti nei quali dei grandi tagli generano delle cavità che conferiscono luce e spaziosità alla costruzione. Il nuovo nucleo residenziale nasce all'interno della collina, una lunga lama di vetro permetterà ai sei appartamenti sottostanti di dialogare con l'esterno mentre grandi pozzi di luce posti nella copertura faranno scendere luminosità indirizzando lo sguardo verso l'alto.

Uffici Mair Research - Schio (VI)
Nell'area industriale di Schio sorge la nuova sede produttiva dell'azienda vicentina realizzata sulla base di un progetto che ha individuato due fondamentali elementi: un blocco in cemento con finalità produttive e un secondo destinato a uffici, mense e spogliatoi, concepito come un lungo parallelepipedo di vetro nero che piegandosi si distende su un verde pendio. Sfondando in alcuni punti l'involucro in cemento, questa soluzione consente di incontrare lo spazio visivo che circonda l'area produttiva. Le teste corte dell'elemento in vetro infatti, costituiscono i punti d'accesso e si appoggiano alla collina, affacciandosi su bellissimi alberi di mele e pere, per procedere poi a sbalzo sopra le entrate.


Laboratorio 2729: Sorto a Venezia nel 2007, su iniziativa di Massimo Barbierato, lo studio lavora sia nel campo della progettazione architettonica che in quello della progettazione di prodotti di design. Laboratorio 2729 vanta una numerosa serie di successi in concorsi nazionali e internazionali che lo hanno portato a realizzare e ristrutturare spazi residenziali, sportivi, direzionali e a formulare progettazioni urbane in Italia, Repubblica Ceca e Polonia. La ricerca dello studio incessantemente protesa all'indagine del rapporto tra natura e architettura; Laboratorio 2729 collabora con l'Istituto Universitario di Architettura di Venezia e con l'Istituto di Disegno Industriale di San Marino.


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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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