Come ti aggiro il Jobs Act: i furbetti degli appalti e il caso Arcese
Sabato 6 Giugno 2015 alle 12:30 | 0 commenti
Gran numero di tempi indeterminati e lavoratori nuovi praticamente zero: un "trucchetto" per usufruire degli sgravi fiscali del Jobs Act che sta prendendo sempre più piede. Il meccanismo, denunciato dall'ADL Cobas Vicenza, è stato bloccato ieri all'Arcese dal sindacato autonomo dopo la dichiarazione dello stato di agitazione, tre interrogazioni parlamentari e una richiesta ai Prefetti di Vicenza e Bologna.
 Il giochetto è semplice. C'è un cambio d'appalto, i lavoratori vengono riassorbiti dalla nuova cooperativa con un'assunzione a tempo determinato per sei mesi, dopodiché passano al tempo indeterminato e scattano le agevolazioni fiscali previste dal Jobs Act. "È quello che è successo nei cantieri Arcese Trasporti di Montecchio Maggiore (che lavora in appalto per la multinazionale Usa Xylem ndr), Altavilla Vicentina e Bologna - spiega Olol Jackson, Responsabile Territoriale ADL Cobas Vicenza - ma grazie al nostro intervento e allo sciopero dei lavoratori siamo riusciti a bloccare questo meccanismo perverso che avrebbe fruttato alla cooperativa 1,5 milioni di euro in tre anni, soldi che sono a carico della fiscalità generale".
All'Arcese operava in appalto la "Libera" di Occhiobello. Il 3 maggio scorso la cooperativa ha annunciato l'apertura dello stato di crisi, rifiutato dai lavoratori, e una settimana dopo ha dato la disdetta dell'appalto a Arcese Trasporti. Arcese voleva far sottoscrivere agli operai, sia nel vicentino che a Bologna, un contratto a tempo determinato per 6 mesi con la promessa di assumerli a tempo indeterminato alla scadenza. In seguito alla proclamazione dello stato di agitazione, la Arcese ieri ha accettato di sedersi al tavolo con ADL  Cobas e la proposta è stata ritirata." I lavoratori hanno rifiutato quella proposta deleteria - aggiunge Olol - laddove la Cgil aveva dato la disponibilità , ma a Montecchio la Cgil ha 4 iscritti su 26 , mentre 20 sono con noi".
Sono in tutto 60 i lavoratori che lavorano nei tre cantieri, lavoratori che sono in azienda da ormai molti anni. "Arcese sostiene che il procedimento proposto è legato alla scadenza dell'appalto con Xylem il prossimo 31 dicembre - scrive l'onorevole Marcon di Sel nella sua interrogazione parlamentare - ma questa è palesemente una scusa perché l'obiettivo reale è accedere agli sgravi fiscali del Jobs Act, che garantirebbe ad Arcese un risparmio contributivo, per quanto riguarda solo i lavoratori di Montecchio e Altavilla, di circa 620.000 € in tre anni".
Gli sgravi fiscali possono infatti essere concessi alle imprese che assumono a tempo indeterminato lavoratori che, almeno nei sei mesi precedenti, non avevano contratti a tempo indeterminato. La Circolare n 17 2015 INPS però parla chiaro: per avere le agevolazioni bisogna creare nuova occupazione. Ma si può considerare nuova occupazione dipendenti che lavorano nello stesso luogo di lavoro da quasi dieci anni oppure tutto fa appunto parte di un piano in cui, alla fine, i lavoratori sono mossi come pedine?
"Evidentemente quando parliamo di nuova occupazione per lavoratori che esercitano da anni la cosa fa ridere, è chiaro infatti che il giochetto coinvolge tutti, gli appaltanti hanno gli sgravi fiscali e possono fare agli appaltatori un prezzo più basso" conclude Olol, aggiungendo: "Qui abbiamo vinto, ma il problema è che questo trucchetto lo stanno mettendo in pratica molte aziende nel territorio". Al Governo, però, arrivano solo le statistiche sulle assunzioni.
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