Lettori in diretta | Quotidiano | Categorie: Immigrazione

Colonia, Ciambetti: scontro tra la civiltà e la barbarie

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 7 Gennaio 2016 alle 20:57 | 0 commenti

ArticleImage

Riceviamo da Roberto Ciambetti, presidente Consiglio regionale Veneto, e pubblichiamo
Non posso condividere le posizioni di chi in  Europa sostiene che non esiste un nesso tra le violenza di Capodanno e l’immigrazione, come fa Dinah Riese, giornalista della Die Tageszeitung,  secondo la quale “in tutte le grandi manifestazioni in cui l’alcol abbonda le donne devono affrontare una triste realtà: essere toccate contro la loro volontà” spiegando poi che “ Succede a Colonia come in piazza Tahrir al Cairo o al parco Gezi di Istanbul. Gli uomini che molestano le donne sono uguali in tutto il mondo”. 

E’ verissimo che anche in una società secolarizzata come la nostra  esistono ancora contraddizioni drammatiche nel rapporto uomo-donna e che la parità dei sessi anche da noi è ben  lontana dal trovare applicazione concreta.  Ma la lettura della Reiise, e dei buonisti ad ogni costo,  non tiene conto della gravità dei fatti avvenuti a Colonia e, in misura più contenuta ma altrettanto grave, ad Amburgo con  l’evidenza di una azione di guerriglia concepita probabilmente da Dusseldorf, studiata nei particolari tanto che il ministro della giustizia Heiko Maas ha parlato di una “dimensione completamente nuova per la criminalità organizzata”.   Secondo il quotidiano “Das Bild” un rapporto della polizia parla di attacchi con bombe molotov e lancio di oggetti contro i poliziotti.  Non comprendere la dimensione dell’evento è errore, come è uno sbaglio non valutare l’ideologia sottintesa alla guerriglia urbana di Capodanno in Germania.  Non c’è stata solo violenza o molestie.
E’ vero, tragicamente vero, che dati dell'Onu rivelano come il 35% delle donne nel mondo ha subito una violenza fisica o sessuale, dal proprio partner o da un'altra persona. Nel mondo solo 119 Paesi hanno approvato leggi sulla violenza domestica e 125 sul 'sexual harrassment', le molestie a sfondo sessuale, ma a Colonia la faccenda è ben più complessa. Le aggressioni di Capodanno sono figlie di culture in cui la questione femminile conosce violenze sistematiche intollerabili agli occhi di un Occidentale:  pensiamo all’infibulazione, una pratica che si può riscontrare in alcuni paesi a  prevalenza islamica, mentre sono estremamente in buona parte dell’Islam  diffuse forme di segregazione e sfruttamento al limite della schiavitù, sopraffazione come l’imposizione del velo, le punizioni corporali, la proibizione di fare sport, matrimoni coatti e via dicendo. Non possiamo accettare e tollerare l’esistenza anche dentro le nostre stesse città di questa cultura della sopraffazione che non va solo condannata ma contrastata severamente.
Le donne aggredite rappresentavano agli occhi dei loro aguzzini l’immagine della società europea: molestandole, derubandole, toccandole, arrivando persino allo stupro gli aggressori  volevano violentare il corpo europeo, i suoi valori e le sue conquiste imponendo la legge del più forte. Un messaggio chiaro, inequivocabile, che non va né sottovalutato, né confuso: buonismi, inviti alla comprensione e alla tolleranza sono totalmente fuori luogo. Se a Colonia e Amburgo è stato possibile assistere alle scene di Capodanno è perché è stata fino a troppo a lungo praticata la cultura di una tolleranza che ha sempre chiuso gli occhi davanti a ciò che stava accadendo: non chiudiamo gli occhi davanti a quello che è lo scontro la tra Civiltà, pur con tutte le sue contraddizioni, e la barbarie.

Leggi tutti gli articoli su: Roberto Ciambetti, Colonia

Commenti

Ancora nessun commento.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.





Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
Gli altri siti del nostro network