Colombara e la domanda d'attualità sui bruscandoli: "per una politica veneta del fare"
Martedi 25 Novembre 2014 alle 16:54 | 0 commenti
Raffaele Colombara, consigliere comunale della Lista Variati, ha presentato domanda d'attualità sul regolamento regionale per la raccolta delle erbe
È di queste ore l'improvvida notizia dello stop in Consiglio Regionale Veneto del provvedimento che avrebbe portato al riconoscimento ed alla regolamentazione del buscandolo nostrano.
Il provvedimento, oramai indifferibile e che dovrebbe regolamentare la raccolta di altre 40 specie di erbe delle nostre terre, é stato rispedito in Commissione per approfondimenti. Troppo delicate le implicazioni politico amministrative, troppo forte l'impatto in un momento delicato della legislatura regionale.
Premessa la valenza infrastrutturale del bruscandolo quale strumento essenziale nella difesa idrogeologica del territorio: le comprovate qualità idrauliche che le radici dell'erba hanno dimostrato di possedere nella tenuta del territorio si stanno dimostrando essenziali per la realizzazione del bacino di laminazione di Caldogno, i cui lavori sono rallentati proprio dalla mancata approvazione di questo fondamentale atto legislativo;
premesso che il bruscandolo, altresì detto luppolo, è essenziale nella produzione di sciroppi medicinali, altresì detti birre: al bruscandolus veneticus sono associate benefiche proprietà sociosanitarie, terapeutiche nei rapporti sociali, essenziali per far fronte in allegria ai rilevanti tagli all'assistenza di anziani, disabili e infanzia assortita che stanno per accarezzare la sanità veneta;
considerata la rilevantissima valenza culturale che il bruscandolo costituisce per lo sviluppo turistico del territorio: insieme a Clinto e Sopressa, la cui produzione è stata opportunamente sottratta alle mani di chi per secoli, impunemente, ha voluto appropriarsene con la scusa delle tradizioni popolari, il bruscandolo verrà valorizzarto in chiave di identità veneta, con un'opportuna limitazione nella raccolta a non più di sei (6) steli per persona al giorno;
considerate infine le innovative caratteristiche di prevenzione dall'inquinamento ambientale rilevate recentemente nel bruscandolo, la Regione ha abbandonato strutture di prevenzione ormai sorpassate e dispendiose come ARPAV e spinge verso una coltivazione estensiva del bruscandolo nelle aree potenzialmente a rischio e da bonificare. L'erba ha duplice funzione: rileva gli inquinanti e contestualmente risana e bonifica l'ambiente. La questione dei PFAS, per intenderci, non sarebbe mai esplosa;
tutto ciò premesso, con la presente
si chiede al signor Sindaco
·        quale sia la posizione dell'Amministrazione sulla questione;
·        se ritenga utile significare con forza al Consiglio Regionale Veneto l'attenzione da parte della nostra Amministrazione, del territorio tutto della città (e della Provincia) per la questione in oggetto, affinché si arrivi ad un presto e sollecito riconoscimento del Bruscandolo e alla regolamentazione della sua raccolta, atto assolutamente essenziale per lo sviluppo sociale, economico, socio sanitario, infrastrutturale, culturale della Regione Veneto, e del nostro territorio in particolare, per le ragioni sopra esposte.
·        che, come avviene a livello locale dove sono state prese misure concrete, voglia continuare a mantenere centrale nel dibattito e soprattutto nella azione politica regionale l'attenzione ai temi della cura e della sicurezza delle persone e del territorio.
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.