Colombara: Campo Marzo e viale Milano
Lunedi 18 Ottobre 2010 alle 20:53 | 0 commenti
Raffaele Colombara, Lista Variati - Stiamo ai fatti.
Chi in questi giorni brandisce Campo Marzo per generalizzare su un degrado progressivo della città e di quest'area della città in particolare non vede, o non vuol vedere, che in questi due anni e mezzo si è iniziato a dare risposte concrete, e lo si è fatto innanzitutto sulla strada della rimozione delle cause prime di queste situazioni di degrado.
 Bonifica della parte terminale di via Genova, un centro dello spaccio e del sesso a pagamento, con rifacimento di strada, illuminazione e recinzioni: estate 2010.
 Abbattimento dell'ex corte Pellizzari, in corso san Felice, altro rinomato centro della trasgressione dell'area: primavera 2010.
 In questi giorni, demolizione dell'ex cabina Enel e messa in sicurezza dell'area Cattaneo, altra nota dependance del cosumo drug'n'sex.
Situazioni ferme, bloccate da almeno un decennio.
In questi giorni siamo stati investiti dalla massa di dati sui controlli posti in essere dalle Forze dell'ordine su droga e prostituzione. Non occorre ricordarli ancora: testimoniano dell'attenzione a fenomeni e ad una zona difficili.
Forse si potrebbe integrarli con un'altra serie di dati relativi a questi due anni e mezzo:
 sono stati modificati e ridistribuiti moderandoli i flussi di traffico Bus AIM FTV lungo le direttrici viale Milano - batt.Monte Berico - C.so San Felice;
 Bonifica amministrativa della difficile situazione di via Napoli;
 si è provveduto alla sistemazione delle rotatorie di viale Milano e Piazzale Bologna; per quest'ultimo si è provveduto anche alla riorganizzazione dei punti di sosta e alla rimozione delle transenne; per viale Milano, si è provveduto al riordino della sosta e messa in sicurezza degli attraversamenti pedonali;
 Naturalmente, una serie di interventi sulla manutenzione del manto stradale: c.so San Felice, via Genova, Piazzale Giusti, via Bonollo;
Sicuramente molte cose possono e devono ancora essere fatte.
Ma alcune importanti risposte sono state date.
C'è tuttavia un altro livello, più generale, senza il quale queste azioni non hanno prospettiva.
Il degrado nasce negli spazi lasciati senza destinazione, privi di identità : quest'Amministrazione ha avuto il coraggio di affrontare questi nodi, restituendo innanzitutto nel PAT delle funzioni all'area (uffici amministrativi, centro culturale) e una identità ; una direzione nella quale l'Amministrazione, anche attraverso interventi decisi come quello che in questi giorni interessa la zona, dimostra di voler procedere e alla quale tutti dovrebbero contribuire per quanto loro compete, a livello regionale e nazionale.
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