Quotidiano |

Coldiretti: alla Giornata del latte all’Expo vince l’Asiago

Di Redazione VicenzaPiù Venerdi 29 Maggio 2015 alle 16:23 | 0 commenti

ArticleImage

Coldiretti Vicenza racconta la Giornata del latte all’Expo

“Ce li invidia tutto il mondo, tentano maldestramente di copiarceli, ma non esiste ancora una normativa in grado di tutelare il made in Italy da una contraffazione alimentare che movimenta svariati milioni di euro. Ed a fronte di questo le aziende vicentine e venete chiudono con un significativo danno per tutto l’indotto”.

Con queste parole il presidente provinciale di Coldiretti Vicenza, Martino Cerantola, interviene a conclusione della Giornata del latte svoltasi questa mattina all’Expo, alla presenza del presidente nazionale Roberto Moncalvo e di centinaia di allevatori del Nord Italia, con un’importante rappresentanza vicentina. La delegazione vicentina ha raggiunto la città dell’Esposizione universale facendo sentire in particolare la voce dei produttori di formaggio Asiago, ma anche dei colleghi di tutto il Veneto, in rappresentanza delle 3500 imprese zootecniche produttrici di 10 milioni di quintali all’anno, dei quali il 60% è destinato alle eccellenze di pregio come, appunto, l’Asiago, il Grana Padano, il Montasio, il Piave, il Provolone Val Padana, il Monte Veronese e la Casatella Trevigiana. “L’italian sounding rappresenta un business non indifferente per gli habitué della contraffazione – sottolinea il presidente Martino Cerantola – e gli effetti li paghiamo duramente tutti noi, compresi i consumatori finali, privati della possibilità di consumare cibi autentici e costretti ad accontentarsi di ciò che viene passato per tipicità, ma non ha nulla di italiano, se non il nome, che il più delle volte è pure storpiato”. Il caso degli Stati Uniti, dove  il 99 per cento dei formaggi di tipo italiano sono “tarocchi”, nonostante il nome richiami esplicitamente le specialità casearie più note del Belpaese, è decisamente emblematico della situazione. Dallo studio presentato da Coldiretti in occasione del primo cheese test tra falso e vero made in Italy, con chef stellati e casalinghe di Voghera al Padiglione della Coldiretti all’Expo, infatti, risulta chiaramente che i più imitati sono l’Asiago, la mozzarella, la ricotta, il provolone, il pecorino romano, il grana padano ed il gorgonzola. “Una situazione insostenibile – conclude il presidente Martino Cerantola – a fronte della quale servono misure chiare ed urgenti a tutela delle nostre aziende, ma anche di un’economia italiana che in ogni settore dimostra una fragilità divenuta endemica al sistema e dalla quale, invece, bisogna uscire con decisione”.

Leggi tutti gli articoli su: Coldiretti, Expo, formaggio Asiago, Martino Cerantola

Commenti

Ancora nessun commento.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.





Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
Gli altri siti del nostro network