Cna Vicenza, sicurezza negli ambienti confinati: requisiti e controlli per le imprese
Martedi 29 Novembre 2011 alle 23:05 | non commentabile
Cna Vicenza - Cna Vicenza: per le imprese che operano negli ambienti confinati (silos, cisterne, pozzi, cunicoli, ecc.) nuovi requisti e maggiori controlli per la sicurezza.
E' entrato in vigore il 23 novembre il Regolamento per la qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi operanti in ambienti sospetti di inquinamento o confinati (pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 260 del 8 novembre 2011, il D.P.R. 14 settembre 2011, n. 177).
Le nuove direttive stabiliscono requisiti più stringenti per le imprese che operano soprattutto nel settore dell'edilizia e della manutenzione di cisterne e silos. Per aiutare le pmi ad adeguarsi ai nuovi standard di preparazione la CNA di Vicenza sta promuovendo un'azione presso tutte le aziende associate.
Negli ultimi anni si sono verificati infortuni mortali che hanno coinvolto lavoratori impegnati in operazioni di manutenzione o pulizia di cisterne o vasche (cosiddetti "ambienti confinati"), venuti a contatto con sostanze asfissianti, esplosive, o comunque pericolose, con carenza di protezioni adeguate.
I lavori in spazi confinati sui quali prestare attenzione sono quelli eseguiti all'interno di: serbatoi, silos, reti fognarie, sistemi di drenaggio chiusi, cisterne aperte, vasche, camere di combustione all'interno dei forni, tubazioni.
Si tratta per lo più di lavori in appalto o subappalto dove le modalità di accadimento si ripetono e sono imputabili sempre alle stesse cause: carenza di informazione ed addestramento sui rischi presenti nell'area di lavoro, mancato coordinamento tra impresa appaltante e imprese o lavoratori autonomi appaltatori.
Le nuove direttive stabiliscono requisiti più stringenti per le imprese che operano in questo ambito di attività . "Negli ultimi anni sono purtroppo avvenuti in questo settore un numero notevole di infortuni - spiega Enrico Storti di CNA Vicenza. Eseguire attività e manutenzioni in ambienti sospetti di inquinamento o confinanti, come silos e cisterne, necessita di una preparazione da parte dell'imprenditori e delle maestranze adeguata per scongiurare gravi episodi di infortunio, che nella maggioranza dei casi risultano letali. Inoltre l'inadeguata preparazione nel prestare soccorso all'infortunato spesso produce delle drammatiche conseguenze con incidenti a catena. Oggi le imprese sono chiamate a dimostrare di avere dei requisiti professionali adeguati a garantire la sicurezza dell'operatività in questi contesti".su aree confinate.
Inoltre le Direzioni Provinciali del Lavoro sono state chiamate ad eseguire maggiori e più serrati controlli negli appalti di servizi aventi per oggetto attività di manutenzione e pulizia su aree confinate.
Per aiutare le pmi ad adeguarsi ai nuovi standard di preparazione la CNA di Vicenza sta promuovendo un'azione presso le aziende associate.
Il nuovo regolamento che è già attivo impone alle imprese del settore, comprese quelle familiari e ai lavoratori autonomi, di dimostrare l'avvenuta qualificazione professionale dei propri addetti; in caso contrario, in assenza di questi requisiti le società appaltatrici degli interventi di manutenzione possono incorrere nella nullità del contratto di appalto, anche precedentemente stipulato.
Inoltre, nel caso di affidamento dei lavori a lavoratori autonomi o ad imprese appaltatrici, all'interno della propria azienda, il datore di lavoro committente deve, prima dell'inizio dei lavori: verificare che il lavoratore autonomo o l'impresa appaltatrice possegga tutti i requisiti previsti dal Regolamento; verificare l'idoneità tecnico-professionale prevista per i lavori in appalto; informare dettagliatamente tutti i lavoratori dell'impresa appaltatrice, compreso il datore di lavoro se impiegato nella medesima attività , o il lavoratore autonomo su tutti i rischi esistenti negli ambienti e sulle misure di prevenzione ed emergenza adottate; tale attività di informazione va realizzata in tempi adeguati ai rischi e, comunque, non inferiori ad una giornata.
Deve essere individuato un proprio rappresentante in possesso di adeguate competenze in materia e a conoscenza dei rischi presenti nei luoghi ove si svolgono le attività lavorative, che vigili e coordini le attività dei lavoratori dell'impresa appaltatrice e per limitare il rischio da interferenza di tali lavorazioni con quelle dei lavoratori impiegati dal datore di lavoro committente.
L'ultima cosa rilevante è che in relazione alle attività lavorative in ambienti sospetti di inquinamento o confinati, riguarda la non ammissione del ricorso a subappalti, a meno che, non siano espressamente autorizzati dal datore di lavoro committente.