Cna Vicenza: fatta cosi' la riforma del lavoro diventa un salasso per le Pmi
Lunedi 19 Marzo 2012 alle 21:35 | 0 commenti
Cna Vicenza - Scandian: "Chiediamo di essere ascoltati di più dal Governo. Con l'introduzione dell'ASPI, la nuova indennità di disoccupazione, per le pmi c'è un aggravio di 1,2 miliardi".
"Serve un immediato cambio di passo sulla riforma del lavoro o saremo costretti a non firmare l'accordo - scandisce Silvano Scandian, presidente di CNA Vicenza - La riforma non può essere pensata solamente in una logica contrattuale tra grandi aziende e sindacati: a noi dell'art.18 interessa poco, visto che si rivolge alle imprese con più di 15 dipendenti.
Né è pensabile che siano le piccole e medie imprese a pagare l'aggravio di contributi, teso a garantire il nuovo sussidio di disoccupazione e gli ammortizzatori sociali modificati proposti dal ministro Fornero. Per il semplice motivo che già oggi non chiudere bottega è un' impresa quotidiana: nuove tasse sarebbero la pietra tombale sulla possibilità di rilanciare l'economia italiana. L'introduzione dell'ASPI, la nuova indennità di disoccupazione, comporterebbe per le pmi un aggravio di 1,2 miliardi, di cui almeno la metà aggiuntivi ai contributi versati oggi. Chiediamo di essere ascoltati di più dal governo: Rete Imprese Italia, che rappresenta noi ed altre quattro associazioni di categoria al tavolo con il governo, conta 2,5 milioni di imprese iscritti e 14 milioni di addetti (il 60% della forza lavoro italiana). Pensiamo che siano numeri che meritano se non altro rispetto."
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