CNA: legge Antimafia, caos tesserini e appalti
Lunedi 30 Agosto 2010 alle 13:43 | 0 commenti
CNA Vicenza - Sulla Legge "Antimafia" e i nuovi tesserini di riconoscimento c'è confusione e disparità di trattamento tra lavoratori autonomi e imprese.
I datori di lavoro che non integrano le informazioni non incorreranno in sanzioni, mentre i lavoratori autonomi dotati di partita iva sì.
Le nuove disposizioni, che entreranno in vigore dal 7 settembre (la Legge "Piano straordinario contro le mafie, nonché delega al Governo in materia di normativa antimafia", L. n. 136 del 13 agosto 2010, è stata pubblicata sulla GU n. 196 del 23 agosto 2010) hanno sollevato, per questo ed altri motivi, non pochi dubbi. Non è infatti chiaro quale debba essere l'effettivo comportamento da tenere per artigiani, lavoratori in proprio e imprese.
La normativa ha introdotto in materia di sicurezza sul lavoro delle modifiche per quanto riguarda il tesserino di riconoscimento, disciplinato dal decreto 81 del 2008, "Testo Unico".
In base al decreto 81/08, infatti, il datore di lavoro, nell'ambito dello svolgimento di attività in regime di appalto e di subappalto, deve dotare i lavoratori di tessera di riconoscimento.
La tessera deve essere corredata di fotografia, riportare le generalità del lavoratore e riportare l'indicazione del datore di lavoro. Il nuovo Ddl "Antimafia" richiede, in aggiunta, la data di assunzione e, in caso di subappalto, la relativa autorizzazione.
Sempre in base al decreto 81/08, i lavoratori autonomi, nell'ambito dello svolgimento di attività in regime di appalto e di subappalto, devono dotarsi, per proprio conto, di una tessera di riconoscimento sempre corredata di fotografia e con l'indicazione delle proprie generalità .
Il nuovo Ddl "Antimafia" richiede, in aggiunta l'indicazione del committente.
La Cna di Vicenza segnala che il testo così formulato contiene alcune contraddizioni che rendono poco chiaro il campo di applicazione, infatti non si capisce bene se l'obbligo riguarda solo i cantieri, come previsto dalla Legge "Antimafia" o se riguarda tutti gli appalti e subappalti, anche relativi ad esempio ad attività di manutenzione e servizi, come fa pensare il richiamo all'articolo 18 del decreto 81 del 2008.
Inoltre il provvedimento non cita altri soggetti che spesso lavorano in regime di subappalto e che, in alcuni casi, possono anche stipulare contratti di appalto. Si tratta dei componenti l'impresa familiare, dei soci delle società semplici operanti nel settore agricolo, degli artigiani senza dipendenti, dei piccoli commercianti senza dipendenti.
Visti i dubbi espressi, la Cna ha chiesto chiarimenti in merito all'esatto campo di applicazione di quest'obbligo.
Cna Vicenza evidenzia, infine, un'altra discrepanza: i datori di lavoro che non integrano la tessera dei propri lavoratori con i dati richiesti dalla nuova legge, non sono sanzionati. Mentre i lavoratori autonomi potrebbero essere sanzionati per la mancata indicazione del committente.
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