City camps di Caldogno: un'esperienza unica
Mercoledi 3 Agosto 2011 alle 03:22 | non commentabile
Comune di Caldogno - Si è conclusa la settimana scorsa l'avventura scolastica in inglese che ha coinvolto 80 ragazzi dai 6 ai 13 anni
In estate l'inglese si apprende divertendosi. La settimana scorsa a Caldogno si sono conclusi i "City Camps: the English full immersion", un'esperienza straordinaria che ha coinvolto circa 80 alunni dai 6 ai 13 anni in attività ludiche e dinamiche dirette all'acquisizione spontanea dell'inglese. L'iniziativa, che per il quinto anno consecutivo si è svolta alla scuola primaria di Rettorgole, è stata organizzata dall'Associazione Culturale Linguistica Educational (A.C.L.E.) con il patrocinio dell'amministrazione comunale e dell'Istituto Comprensivo "D. Alighieri" di Caldogno.
Dal 25 al 29 luglio tutti i partecipanti hanno provato una nuova avventura, fatta di giochi e di spettacoli pensati per migliorare la pronuncia ed alzare il livello di comprensione dei testi inglesi, ampliando il lessico e stimolando la motivazione e l'apertura all'interculturalità . A guidare le attività , rigorosamente in English, c'erano Tutors madrelingua provenienti da diverse parti del mondo e affiancati dalle docenti Monica Sansigolo, Antonella Ciccolella, Silvia Fornasiero e Manuela Cicchelero. Insieme hanno proposto lezioni laboratoriali in aula e all'aria aperta, giochi di squadra, canzoni e spettacoli teatrali. Tutte attività CLIL, che consentono un apprendimento più naturale della lingua straniera, introdotta senza forzature o tradizionali compiti da fare a casa.
Un progetto davvero positivo, che si è concluso con una festa finale in cui ogni alunno ha ricevuto il Junior English Certificate. «Imparare l'inglese giocando e comunicando, in una dimensione che è insieme ludica e sociale, è stato uno degli elementi che ha maggiormente caratterizzato questo importante progetto - ha sottolineato l'assessore all'Istruzione Luisa Benedini - Apprendere una lingua significa immergersi in un universo culturale nuovo, ecco perché unire attività interdisciplinari in un contesto di apertura multiculturale è stata un'esperienza unica per i nostri ragazzi, sia sotto il profilo didattico che umano».