Città Unesco, Vicenza Capoluogo: rischiamo di perdere il titolo di patrimonio mondiale dell’umanità
Martedi 17 Maggio 2016 alle 22:35 | 0 commenti
 
				
		
Associazione civica Vicenza Capoluogo
L’Associazione Civica Vicenza Capoluogo esprime preoccupazione per il rischio che corre la Città di Vicenza relativo alla possibile perdita del titolo di patrimonio mondiale dell’umanità UNESCO. Questo riconoscimento, conferito nel 1994 alla città del Palladio ed esteso nel 1996 anche alle ville palladiane dell’intero territorio provinciale e regionale, è sempre stato orgoglio per i vicentini nonché un considerevole biglietto da visita per i visitatori, ponendo il Capoluogo Berico nella lista delle tappe di rilevante intere sse turistico in Veneto.
L’eventuale disconoscimento quindi, oltre che  un duro colpo al prestigio e alle straordinarie bellezze artistiche  della Città del Palladio da due anni, peraltro, rientrata nel Direttivo  dell’Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale UNESCO, rischia  anche di avere contraccolpi economici non indifferenti, considerati gli  introiti che il turismo porta. Inoltre questa ipotesi deve interrogarci  sul lavoro svolto e su quello ancora da svolgere per preservare il  patrimonio paesaggistico e ambientale della nostra città, che è uno dei  siti UNESCO che possiede il maggior numero di monumenti protetti.
 Riteniamo  che un conferimento di tale importanza non debba essere considerato il  semplice raggiungimento di un risultato da mantenere nel tempo, ma  soprattutto un impegno continuo e costante per la tutela e la  conservazione di queste nostre importantissime ricchezze. Dalla  relazione del 2013 al riconosc  imento UNESCO infatti si apprende come l’Amministrazione debba anche  farsi carico della salvaguardia ambientale del territorio. In questi  anni è stato fatto molto per il mantenimento e la valorizzazione dei  capolavori architettonici vicentini, prima fra tutti la Basilica  Palladiana, oltre che per la rivitalizzazione della vita culturale della  città. Tuttavia l’arrivo in città degli ispettori UNESCO, i quali hanno  indicato nella Base Usa Del Din, nel palazzo di Giustizia di Borgo  Berga e nel tunnel previsto sotto Monte Berico, nello studio di  fattibilità per l’attraversamento della TAV in città le tre opere che  contrastano notevolmente con l’assegnazione del marchio UNESCO, indica  quanto sia necessario mantenere alta l’attenzione nei confronti del  nostro prestigiosissimo patrimonio e di quanto sia, altrettanto,  necessario pensare in anticipo all’impatto ambientale e paesaggistico  che queste grandi opere possono avere nel territorio.
 L’Associazione Vicenza Capoluogo invita quindi  l’Amministrazione attuale e quelle future, a farsi carico della difesa  del territorio rivolgendo più attenzione agli aspetti paesaggistici e  ambientali di tutela delle bellezze che spesso sono stati messi in  secondo piano. Bene in tal senso aver scelto di non consumare più suolo  per nuove costruzioni, ma occorre avviare processi partecipativi che  possano consentire di recuperare nel migliore dei modi luoghi di degrado  o di abbandono e di riqualificare quelle zone, in particolare le  periferie, che, dal Dopoguerra ad oggi, sono state maggiormente  coinvolte dagli sviluppi speculativi urbanistici.
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