Cisl: "Oggi a Venezia in campo il Veneto che ama l'Italia"
Sabato 8 Ottobre 2011 alle 13:44 | 0 commenti
Cisl Veneto - Oggi la Cisl veneta è in campo a Venezia. Nel titolo della manifestazione sono chiari il come ed il perché "Nel Veneto, che ama l'Italia, prima Equità , Lavoro e Sviluppo".
Le parole pronunciate in questi giorni dal Presidente Napolitano ci confermano che siamo sulla giusta strada: il Paese non ha bisogno di divisioni, ha invece necessità di usare tutte le sue forze per uscire dalla doppia crisi, economica e finanziaria. Lo può fare solo facendo sacrifici (ciò che la politica e chi ci governa non vuol dire apertamente) e rinnovandosi profondamente (ciò che gli stessi non riescono o non vogliono fare).
Noi siamo invece convinti che tutto si possa fare se si opera sui paradigmi dell'equità , del lavoro e dello sviluppo.
Uniti e concentrare le forze, è tutto fuorché retorica. E' un richiamo a coerenza e responsabilità , che va controcorrente, contro modi di concepire l'azione politica, sociale ed economica che, nonostante il loro evidente fallimento, ancora oggi incidono pesantemente. Abbiamo notato tutti come lo stesso Napolitano stia progressivamente alzando il tono di voce nei suoi oramai quasi quotidiani richiami.
Oggi in Campo San Geremia diciamo cosa significa per noi unità d'intenti e comunanza di priorità , a partire dalla convinzione che il Veneto non può chiamarsi fuori e tantomeno stare a guardare.
Ciò significa che il federalismo è morto e con la crisi prevale il centralismo? E' esattamente il contrario: può sembrare paradossale ma oggi, quelle parti dell'Italia che, come il Veneto, sono trainanti sotto il profilo economico e della coesione sociale, devono marcare la propria autonoma capacità di governo praticando, con determinazione, gli obiettivi che tutto il Paese deve perseguire. In breve: in Veneto fare meglio, prima e di più, ciò che si deve fare in tutta Italia. E' questo che pretendiamo dalla Regione e dai Comuni, come pure dalle ultime amministrazioni provinciali.
Alla Regione diciamo: usiamo tutta l'autonomia disponibile per fare scelte coerenti su sanità , trasporti pubblici, istruzione, tagliando sprechi e cancellando inefficienze e quindi reinvestire i risparmi in qualità .
Pretendiamo anche maggiori poteri: quelli indicati dal Titolo V della Costituzione che assegna, senza scissioni o secessioni, ulteriori deleghe per le Regioni e non su bazzecole: l'istruzione, l'ambiente, la ricerca, previdenza, reti di comunicazione e altre ancora.
E ancora: si faccia funzionare il Tavolo per lo sviluppo costituito con le Parti Sociali e fermo al palo di partenza e che invece dovrebbe declinare in veneto la concertazione nazionale.
Anche la questione fiscale va gestita con coerenza. Ci aspettiamo che tutti i 538 Comuni veneti si accordino con l'Agenzia delle Entrate per il contrasto all'evasione fiscale e che la fiscalità locale venga riorganizzata su criteri di equità . L'accesso agli interventi sociali deve avere come criterio di riferimento il reddito reale e non altri marchingegni discriminanti.
Infine coerenza federalista anche nei tagli ai costi della politica, accorpando le aziende pubbliche e riducendo così i posti nei CdA, eliminando i vitalizi, riducendo stipendi e numero dei consiglieri regionali, semplificando le procedure decisionali.
In questo modo, e non in altri, il Veneto contribuisce a rimettere in piedi se stesso e quindi il Paese. Chi ama il Veneto ama, indissolubilmente l'Italia. Noi siamo tra questi
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