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Cis, Confesercenti: no a trasformazione in area di insediamento della grande distribuzione

Di Redazione VicenzaPiù Sabato 16 Aprile 2011 alle 21:56 | 0 commenti

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Confesercenti Vicenza - Un determinato no arriva da Confesercenti alla paventata trasformazione dell'area Cis di Montebello Vicentino da centro logistico in area a destinazione commerciale di grande distribuzione. La Strada Regionale 11 che porta da Vicenza a Verona vede un susseguirsi di grandi e medi insediamenti commerciali senza soluzione di continuità, un ulteriore centro darebbe un colpo fatale a centinaia di negozi dei centri urbani e del territorio dei Comuni che va da Montecchio Maggiore a San Bonifacio, e costituirebbe un ulteriore episodio inaccettabile di compromissione di un territorio.

ll commercio di vicinato nei nostri centri urbani e nei nostri quartieri, anche se già fortemente provato dalla crisi economica generale e dal calo della domanda, aggravato localmente dalla crisi del settore conciario, ancora resiste, difende l'occupazione e investe mantenendo i paesi a misura d'uomo e promuovendo relazioni sociali. Queste realtà non potrebbero reggere all'ulteriore insediamento di decine di migliaia di metri quadri di ulteriori superfici commerciali.
Il Cis, un'area che doveva essere destinata per la gran parte ad una infrastruttura di servizi al trasporto e stoccaggio delle merci con uno spiccato interesse pubblico rischia di vedere l'intero progetto stravolto in operazione di tipo privatistico e speculativo a vantaggio di grandi catene della distribuzione e della rendita fondiaria per i proprietari delle aree confinanti e forse di qualche Ente.
I soggetti competenti hanno lasciato molti quesiti irrisolti, dal perché dopo vent'anni il Centro Interscambio Merci e Servizi non è ancora realizzato facendo forse diventare il progetto originario anacronistico e da ridiscutere, al fatto che non si è tenuto conto di una pianificazione territoriale che rispetti i piccoli centri e i piccoli ma numerosi commercianti.
Stanno continuando a ignorare la riconosciuta necessità di riportare gli insediamenti commerciali compatibili nei Centri Storici, in linea con il riassetto generale delle grandi infrastrutture di trasporto e della mobilità programmate sulla base di una gerarchia relativa alla dimensione degli addensamenti residenziali, produttivi e commerciali visto che quasi 70 Comuni su 121 della nostra Provincia hanno meno di 5.000 abitanti.
Con i tagli previsti dal Federalismo Municipale inevitabilmente i piccoli Comuni, con sempre meno risorse, cercheranno negli oneri di urbanizzazione e nell'ICI derivanti da grandi insediamenti i fondi che non ricevono più.
"Confesercenti, che ha concretamente operato in questi anni contro l'ipotesi di trasformazione del Centro merci di Montebello in area commerciale, attraverso riunioni con i commercianti, incontri con i Sindaci e gli amministratori dei Comuni interessati, rivolge un appello a tutti i Consiglieri provinciali affinché venga respinta l'ipotesi di un nuovo grande Centro Commerciale di cui non si sente davvero bisogno" è il commento del Presidente Provinciale Bruno Santacatterina. "Proprio su questo, per quanto riguarda la specifica materia della programmazione della rete distributiva che compete alla Regione, con la legge n. 15 ormai scaduta da molto tempo, Confesercenti porta avanti da anni l'idea che oltre alla riqualificazione commerciale dei Centri storici a partire da quelli a evidente interesse storico-artistico e turistico, occorre uscire dalla logica dei contingenti di metri quadri da destinare alla grande distribuzione per adottarne un'altra. Una logica che corrisponda al criterio della definizione, per coloro che intendono investire in questi grandi Centri, di severi parametri di tipo edilizio, ambientale, urbanistico, viabilistico. Compresa una dotazione di parcheggi tale da porre un freno reale alla diffusione selvaggia di nuovi insediamenti, oltre al fatto di imporre a più Comuni facenti parte di una area vasta la condizione di assumere decisioni di nuovi insediamenti con il vincolo dell'accordo".
E' stata positiva in questo senso e va ora applicata al caso concreto del Cis la approvazione dell'emendamento, presentato dalla opposizione in Consiglio Provinciale, che prevede, per i nuovi insediamenti, l'accordo di tutti i Comuni che sono interessati dalla Strada Regionale 11, da Vicenza a Montebello.
La stessa logica dovrà essere applicata alla media distribuzione cui si è consentito senza troppi vincoli di proliferare in tutto il Veneto, in particolare sulle direttrici interprovinciali e regionali. In questa ottica acquista grande valore quanto avvenuto in sede di discussione sul PTCP e che ha portato l'ultima riunione del Consiglio Provinciale a decidere che, nei prossimi giorni, i consiglieri provinciali possano esprimersi sulla questione CIS con voto segreto. Voteranno quindi in base ai loro effettivi convincimenti su ciò che deve significare la tutela dell'interesse generale e del proprio territori contro gli interessi particolaristici.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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