Cioni su Ptcp e Cis di Montebello: direzione Pdl svenduta per centro commerciale
Sabato 2 Aprile 2011 alle 12:09 | 0 commenti
Alex Cioni, Membro direzione provinciale Pdl Vicenza - Mi vedo costretto a rendere di dominio pubblico questa nota per manifestare la mia opposizione per come si sta concludendo la questione del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (Ptcp) e in particolare la vicenda dell'area commerciale di 80mila metri quadrati prevista nell'ex zona logistica di Montebello Vicentino (Cis).
Scrivo in qualità di componente del comitato provinciale del Popolo della Libertà , ruolo che per il sottoscritto è tutt'altro che un mero esercizio di formalità , anche se pare evidente che taluni individui lo pensino più come un specchietto per le allodole utile forse per indurre i suoi membri a credere che le scelte politiche vengono prima discusse collegialmente e poi votate a maggioranza.
Memore del fatto che qualche mese fa ci siamo riuniti per affrontare la delicata questione del PTCP, non posso esimermi dal fare presente che in quella sede e dopo una lunga discussione, la serata si è conclusa con il voto unanime dei presenti consegnando - urbi et orbi - un mandato politico chiaro ai
consiglieri provinciali aderenti al Popolo della Libertà .
Sinceramente sto provando un profondo senso di indignazione e di disagio, perché considero quanto sta emergendo in Provincia gravissimo e lesivo della dignità del massimo organismo statutario del partito.
Se le mie preoccupazioni saranno confermate dai fatti la direzione provinciale sarà stata svenduta e svuotata delle sue funzioni, perdendo così il ruolo centrale di guida nel governo e di indirizzo delle dinamiche politico-amministrative che interessano il territorio provinciale.
Purtroppo, mi risulta ci sia l'intenzione di buona parte del gruppo consigliare di autorizzare, nell'area battezzata il Cis di Montebello, la realizzazione di un importante centro commerciale, tra l'altro in aperto contrasto con i pareri espressi da tutte le associazioni di categoria vicentine. Se così fosse sarebbe un'espressione contraria alle direttive stabilite dal partito; il che impone un
interrogativo.
E' credibile, come dicono i più "maligni", o coloro che pensano sempre male, che un'operazione di questo genere sia propedeutica a delle dubbie e poco onorevoli manovre per favorire il cambio di destinazione dei terreni che di conseguenza consentirebbero un ampio plusvalore agli operatori economici interessati? Cui prodest?
Il dubbio, per la verità poco amletico, è così legittimo da meritare una risposta politica chiara senza ma e senza però.
La materia del PTCP nel suo insieme è complessa, tuttavia non voglio recitare la parte dell'utile idiota buono per alzare la mano a comando o peggio ancora pronto a farsela fideisticamente mozzare come se ciò mi procurasse un appagamento tale da assicurarmi una reazione tipica delle massime espressioni di virilità maschili.
Tutto ciò premesso, preso atto dell'intenzione di buona parte del gruppo consigliare provinciale di demolire sfacciatamente il mandato politico stabilito dal comitato provinciale, ritengo sia un mio diritto chiedere di ottenere soddisfazione conoscendo le motivazioni politiche (se ce ne sono) di una simile inversione di rotta. Se inversamente le mie sono preoccupazioni che non trovano riscontro nella realtà attendo di essere smentito.
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.