Ciambetti : "Standard and Poor's contro democrazia che cerca di disfarsi dei "tecnici"
Domenica 9 Dicembre 2012 alle 16:24 | 0 commenti
Roberto Ciambetti, Assessore regionale Lega nord -  "Con un tempismo perfetto, quasi che i comunicati fossero già scritti, le agenzie di ratings minacciano gli elettori italiani: via il loro fiduciario protagonista di un golpe bianco grazie a un Parlamento che aveva rinunciato a fare il suo dovere, la grande finanza teme che il popolo possa pronunciarsi e scegliere la strada democratica per uscire dalla Grande Depressione salvando il welfare".Â
L'assessore regionale al Bilancio e agli enti locali del Veneto commenta così le notizie diffuse nella mattinata di domenica circa la presa di posizione di Standard and Poor's sulla crisi di governo italiano.
"Le agenzie di ratings sono come avvoltoi pronti a lanciarsi sulle loro prede, avvoltoi sulla democrazia che cerca di disfarsi dei sedicenti tecnici per restituire al popolo il suo ruolo. Prede malate sia chiaro. Veneto, Lombardia, Emilia, le tre grandi regioni trainanti sono state spolpate ed ora è lo scenario internazionale ad essere decisamente preoccupante - spiega Ciambetti - La Germania frena, la Francia sta decisamente male e gli Usa, nonostante tutte le operazioni di maquillage, son messi peggio dell'Europa. E una regione export oriente come la nostra, la situazione rischia di essere veramente brutta". A chi gli faceva notare che il governo Monti ha almeno risollevato il prestigio italiano, l'assessore del Veneto ha risposto che "forse non se ne sono accorti in molti se persino a Bruxelles, dove Monti è di casa, si erano dimenticati di citare l'Italia nel breve video che celebra l'Unione Europea e che doveva andare in onda alla consegna del premio Nobel per la pace. Comunque, in ogni caso, sarebbe una magra consolazione per noi: il Paese è stato messo in ginocchio da politiche recessive insostenibili: il valore della nostra Borsa ci riporta ai numeri del 1943, il potere d'acquisto delle famiglie è crollato e a giorni la stangata dell'Imu darà il colpo finale a un anno devastante. Forse si sarà salvata l'Italia, ma ne dubito. Non dimentichiamo che chiunque andrà al governo dovrà fare i conti con quella scelleratezza approvata dal parlamento il 2 marzo scorso, quel Fiscal Compact, che significa una ulteriore manovra da 50 miliardi. Una manovra che il paese non potrà reggere"
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