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Ciambetti: la "Questione Veneta", porto e porta d’Europa

Di Citizen Writers Giovedi 6 Agosto 2015 alle 10:10 | 0 commenti

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Riceviamo da Roberto Ciambetti, presidente Consiglio regionale Veneto, e pubblichiamo

La Questione Veneta una questione europea e l’Europa deve farla propria. Il Veneto è la porta d’Europa e Venezia è il porto dell’Europa centrale. Porto e porta: non si tratta di giochi di parole, ma del futuro e della nuova dimensione di traffici, commerci, scambi a cui il Veneto può dare una risposta formidabile su scale europea.

Veneto porto-porta è elemento chiave della macroregione alpina, che proprio nei giorni scorsi è stata lanciata a Bruxelles come quarta grande strategia europea, Eusalp, dopo quelle per Mar Baltico (Eusbsr), Danubio (Eusdr) e Adriatico-Ionica (Eusair). La strategia Eusalp, di cui noi siamo il porto-porta, coinvolge 70 milioni di abitanti suddivisi tra 48 Regioni, tra le quali, oltre al Veneto, anche il Baden-Württemberg, la Baviera, Rodano-Alpi, l’Austria l’intera Svizzera e il Liechtenstein. Un blocco socio-economico impressionante con città, aree produttive e piazze finanziarie quali Milano, Stoccarda, Vienna, Monaco di Baviera, Lione, Ginevra, Zurigo, Vaduz.
Veneto e Venezia chiavi di Eusalp svolgono il ruolo di cerniera non solo con la macrostrategia Adriatico-Ionica, che unisce l’Europa continentale al Mediterraneo: basta guardare ad una mappa delle reti infrastrutturali europee per capire come la nostra regione sia il punto di snodo nell’asse est-ovest, che nel Veronese incontra la direttrice nord-sud mentre proprio a Venezia si conclude il corridoio Baltico-Adriatico. Il futuro dei traffici, commerci e scambi passa per il Veneto formidabile area di interscambio e multimodalità di trasporto merci e persone, in grado di sviluppare nuovi modelli produttivi, grazie al tessuto delle Pmi e alla loro propensione a lavorare con l’estero.
Questa realtà in divenire, che ha già visto interessamento del governo cinese, oggi si manifesta grazie al nuovo Canale di Suez che verrà inaugurato il 6 agosto ma del quale sappiamo già che rivoluzionerà le rotte e i traffici merci.
Banca Intesa San Paolo ha stimato nella rotta per il nuovo Suez un risparmio minimo al 4 per cento del totale dei costi operativi per ciascun vettore con un possibile ulteriore risparmio unitario di 10.500 € per ciascuna singola nave che passa dalla nuova via d'acqua, valore che sale a 24.009 € per le navi portacontainers. Già oggi per Suez passa il 19 per cento del trasporto marittimo mondiale e solo per gli scali italiani si calcola grazie al nuovo canale un aumento di circa 170 mila container aggiuntivi nei porti italiani di transhipment. La rotta adriatica, notoriamente, è più breve e più sicura di quella che conduce ai porti di Anversa, Rotterdam o Amburgo e dunque è la più economica che consente ulteriori risparmi nel percorso tra Oriente, Suez, Europa continentale: Venezia e il Veneto sono la porta-porto dell’Europa centrale del domani un inedito hub che conta alle proprie spalle in Eusalp uno straordinario e unico tessuto produttivo all’avanguardia.
Si capirà che questa non è una partita esclusiva del Veneto o della macroarea Alpina: questa è una partita europea e non credo che l’Europa produttiva, quella del lavoro vero, delle fabbriche e capannoni, nella competizione globale, possa concedersi il lusso di rinunciare alla sua porta naturale o a vederla saccheggiata da uno stato inetto e per molti aspetti goffo e gaglioffo: con nuove regole, abbattimento della burocrazia, una tassazione giusta, tempi amministrativi e di giustizia certi, in Veneto si riuscirebbe a cogliere altri incredibili risparmi che moltiplicherebbero la competitività del prodotto europeo. Per questo credo che l’Europa del lavoro e dell’impresa debba fare sua la Questione Veneta e imporla poi all’Italia.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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