Ciambetti: la guerra dei dazi Ue-Cina rischia di essere pagata dal vino vicentino
Domenica 9 Giugno 2013 alle 14:49 | 0 commenti
Roberto Ciambetti, Assessore regionale Lega Nord - Ciambetti: "La Guerra dei dazi Ue-Cina rischia di essere pagata dal vino vicentino, che tra quelli italiani è il più venduto nel mercato cinese. I tedeschi scaricano su di noi la difesa dei loro pannelli solari: a tutto c'è un limite"
"La guerra dei dazi tra Cina e Ue rischia di colpire Vicenza con una stangata di cui non abbiamo nessun bisogno".
Perentorio Roberto Ciambetti, assessore regionale al bilancio e alle relazioni transnazionali, davanti alla ritorsione di Pechino che, in reazione ai dazi comunitari europei sui pannelli solari made in China, ha annunciato un'inchiesta sulle importazioni di vino dall'Europa, con il rischio di un aumento dell'imposizione fiscale risultato per altro auspicato dai produttori cinesi, i quali, in misura sempre crescente, accusano Bruxelles di invadere il mercato cinese con prodotti sovvenzionati. "Attualmente il vino italiano più conosciuto e venduto in Cina è il Freschello, marchio ideato dalla Cantina Cielo di Montorso e che la Cantina dei Colli berici oggi è riuscita ad imporre al mercato - spiega Ciambetti - L'anno scorso sono state commercializzate oltre 200mila bottiglie ad un prezzo medio di 50 reminbi, circa 6 euro al litro. I consumatori cinesi hanno fatto salire nel 2012 il consumo di vino è a 18 milioni di ettolitri, di cui 4,3 importati dall'Europa e 1,7 dalla sola Francia a cui segue la Spagna e quindi l'Italia, per un export di circa 77 milioni di € anno in crescita costante e in cui appunto il Freschello fa la parte del leone trainando in realtà il prodotto Veneto: chi ha seguito l'ultimo Vinitaly a Verona ricorderà come la Cantina dei Colli Berici ha fatto da apripista creando una fama di qualità ai nostri vini, non solo al Prosecco ma anche a prodotti di nicchia come i vini biologici" Dopo la presa di posizione dell'assessore regionale Franco Manzato, anche Ciambetti sottolinea la necessità di tutelare la nostra esportazione. "Per capire la partita in gioco - ha continuato Ciambetti - Yesmywine, il colosso cinese delle vendite online di vino, cui fa capo il 60% del commercio elettronico enologico in Cina, riesce a vendere fino a 120mila bottiglie di vino al giorno ai 6 milioni di utenti registrati e stiamo parlando solo del mercato on-line. La partita in gioco è essenziale per la nostra agricoltura. Aumentare i dazi sul nostro vino significa mettere a rischio quel rapporto qualità -prezzo che ha permesso ai nostri prodotti di imporsi. Il caso del Freschello è paradigmatico, visto che i cinesi notoriamente preferiscono il vino rosso al bianco, ma davanti ad un prodotto di qualità , ad un prezzo adeguato, come appunto quello della cantina dei Colli Berici hanno modificato le loro abitudini. Le preoccupazioni espresse dal collega Manzato, dunque, non solo mi vedono d'accordo pienamente, ma con ancor più forza bisogna agire per difendere la nostra economia: già i tedeschi dopo averci fatto digerire le loro insane politiche di austerità che hanno portato anche il Fmi a recitare il mea culpa, ora, per difendere la loro produzione di pannelli solari, hanno scatenato una bagarre con Pechino e la stanno facendo pagare alle nostre aziende agricole di qualità . A tutto c'è un limite".
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