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Ciambetti: il buonismo Caritas-Migrantes su stranieri minaccia welfare e benessere di tutti

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 26 Ottobre 2010 alle 23:38 | 0 commenti

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Roberto Ciambetti, Regione Veneto  -   "I dati Caritas-Migrantes non parlano della crisi del modello di integrazione degli stranieri: il buonismo rischia di travolgere il welfare, mette a repentaglio il benessere di tutti".

"I dati diffusi da Caritas-Migrantes relativamente alla presenza di immigrati nel Veneto e in Italia offrono ulteriori motivi di riflessione all'interno di un dibattito complesso, quello che vede parte dell'Europa sviluppata interrogarsi sulla crisi dei modelli di integrazione degli stranieri".

Roberto Ciambetti, assessore regionale agli enti locali del Veneto, commenta così "quella che in realtà è la conferma di un dato già conosciuto - ha detto Ciambetti dialogando con i giornalisti a Roma dove si trova per la Commissione stato-Regioni - le comunità di stranieri si concentrano nelle zone produttive e non è casuale che proprio da noi in Veneto, come in Lombardia, si registrino anche i migliori livelli di vita delle comunità straniere: Vicenza e Treviso vedono quasi quasi più nazionalità rappresentate dell'Onu ed evidentemente la tanta sventolata xenofobia così come il razzismo di cui siamo accusati sono esasperazioni di vuole dipingere il Nord e l'area padana come terra di egoismo: sono sicuro che Benedetto XVI° non si riferiva a noi nel suo messaggio odierno sul tema dell'accoglienza. Anche noi, in Veneto, siamo convinti della necessità di ‘una vita dignitosa e pacifica', come detto dal Papa, sia per i migranti che per gli abitanti dei Paesi di arrivo. Il fatto è che dobbiamo registrare sempre meno tendenze pacifiche almeno in alcuni settori dell'immigrazione e in ben precise aree culturali-religiose: chi predica la guerra santa contro i cristiani non ha esattamente intenzioni pacifiche, né hanno comportamenti pacifici i troppi delinquenti che abbiamo importato, come non bastassero quelli che avevamo a casa, dall'estero". L'assessore agli enti locali si dice preoccupato. "Certo, l'Islam preoccupa, preoccupa per il fondamentalismo che può fare proseliti tra i tanti disperati mentre anche da noi è tangibile la crisi dei modelli di inserimento e integrazione dello straniero: sia il modello anglosassone, inglese e tedesco, ome ha notato la Merkel, come quello francese, non hanno funzionato. A Londra a fare gli attentati terroristici sono stati degli islamici con passaporto britannico, cresciuti in Inghilterra. A Parigi la rivolta nella banlieues ha visto protagonisti dei giovani cittadini francesi anche se di famiglie magrebine o algerine. La crisi economica in atto porta e porterà sempre più alla luce evidenti contraddizioni, che sfociano in tensioni e violenze". Ciambetti poi riporta l'attenzione sul caso veneto: "Non bisogna chiudere gli occhi davanti all'escalation di violenze, riconducibili a cittadini extracomunitari, che hanno investito ad esempio realtà tranquille, come Vicenza, dove tanti extracomunitari erano giunti per lavorare e dove in tantissimi lavoratori stranieri fanno il loro dovere, rispettano le leggi, cercano di integrarsi. Eppure anche a Vicenza il sindaco di centro sinistra ha imposto il coprifuoco ai locali prossimi all'area di Campo Marzo cioè in pieno centro storico dopo una sequenza incredibile di violenze. So bene che molti sindaci - ha proseguito Ciambetti - guardano con molta apprensione al futuro temendo l'innescarsi di forti tensioni proprio con gruppi incontrollabili di extracomunitari, in specie con le frange della clandestinità. Lo scenario si fa ancor più fosco se consideriamo la difficoltà che avranno gli enti locali nel garantire prestazioni anche minime di assistenza sociale davanti ad una domanda che potrebbe esplodere: serve a poco oggi recriminare sugli errori, purtroppo tanti, purtroppo troppi, del passato quando un malinteso senso di carità e solidarietà ha permesso di creare condizioni ingestibili e potenzialmente molto pericolose come quelle che dovremo fronteggiare. Bisogna impedire che la situazione degeneri e lo si può fare solo se blocchiamo ogni flusso, solo se attiveremo nel territorio azioni di prevenzione e repressione del crimine. Il fatto che la Grecia abbia chiesto, ottenendolo, l'aiuto dell'Unione Europea per bloccare l'accesso di clandestini dalle frontiere turche è un segnale chiaro. Frontiere colabrodo sono come i conti di certe regioni dove si campa d'assistenzialismo: travolgono il welfare, mettano a repentaglio il benessere di tutti"


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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