Ciambetti: federalismo fiscale stangata per sud? No, stimolo per classe dirigente lamentosa
Lunedi 27 Dicembre 2010 alle 18:35 | non commentabile
Roberto Ciambetti, Regione Veneto  -  "Con l'introduzione del federalismo fiscale ci sarà una stangata per i Comuni meridionali? Il senatore Stradiotto fa bene ad usare il verbo al futuro: se pensiamo al presente e al passato dovremmo dire che sono i Comuni e i cittadini del Nord ad essere stangati".
L'assessore veneto al Bilancio e agli Enti Locali, Roberto Ciambetti, incontrando un gruppo di imprenditori, ha così commentato lo studio del senatore del Pd Marco Stradiotto, secondo il quale buona parte dei Comuni del Mezzogiorno avranno un minore gettito dall'introduzione del federalismo fiscale, mentre buona parte degli enti locali del Nord registreranno dei vantaggi.
"Lo studio mette in luce - ha continuato Ciambetti - l'incredibile anomalia italiana, per cui ci sono realtà che non riescono ad uscire dallo stato di perenne emergenza, disagio e degrado nonostante i fiumi di denaro pubblico che vengono convogliati dalle aree produttive. Pensiamo a Napoli che, con trasferimenti pari a 668 euro per abitante, contro una media nazionale di 387 Euro, è caso emblematico: evidentemente non bastano solo i soldi pubblici a risolvere le situazioni di crisi, ma se noi continuiamo a tappare la falla e le emergenze con provvedimenti tampone, continuando cioè a mandare soldi su soldi, non faremo mai il bene di quelle popolazioni. Nel Sud Italia ci sono tantissime persone oneste e per bene, c'è una società civile che deve essere liberata da una condizione in cui le risorse pubbliche non sempre finiscono per finanziare i reali bisogni della gente, nemmeno quando servirebbero a dare soluzioni a situazioni drammatiche. L'emergenza rifiuti partenopea è il simbolo di un degrado che non si affronta solo con i soldi".
L'assessore regionale poi ha precisato: "Un conto è parlare di giusta solidarietà tra aree del Paese, un altro è voler mantenere, ad ogni costo, una situazione di ingiustizia clamorosa, sottraendo risorse a quelle aree che sono il volano dell'economia nazionale: i vagoni che stanno in fondo al treno, se blocchiamo le locomotive, non avanzano, stanno fermi assieme a tutto il convoglio. Il federalismo fiscale ridistribuisce le risorse secondo criteri logici, adeguati agli standard europei, di quell'Europa avanzata, che non è disposta a finanziare gratuitamente le allegre gestioni altrui. Il federalismo fiscale - ha concluso Ciambetti - diventerà , anche per le aree povere del Paese, l'occasione di rilancio, lo stimolo a individuare strade e vie d'uscita da degrado, emergenza e povertà , che oggi forniscono troppi alibi a una classe dirigente del "non fare", capace solo di lamentarsi, di chiedere soldi allo Stato, spendendoli in maniera dissennata".