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Ciambetti: Camera delle Autonomie di Renzi completa il progetto di meridionalizzazione delle Istituzioni

Di Redazione VicenzaPiù Sabato 8 Febbraio 2014 alle 17:35 | 0 commenti

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Riceviamo da Roberto Ciambetti, assessore regionale al bilancio, e pubblichiamo.

"Con una robusta iniezione di demagogia e tanta faciloneria la Camera delle Autonomie di Renzi completa il progetto di meridionalizzazione delle Istituzioni, emarginando  le regioni produttive"
"Più che innovativo quello di Renzi è un progetto reazionario, semplicemente sconcertante per la faciloneria e improvvisazione: affidare la Camera delle Autonomie ai sindaci dei capoluoghi provinciali significa umiliare l'intera rete del decentramento e soprattutto colpire il Nord produttivo".

"E' inquietante - prosegue Ciambetti - , rammentando l'uso strumentale fatto dal presidente Napolitano nelle nomine dei senatori a vita negli ultimi anni, la proposta renziana di riservare al Capo dello stato una quota rilevante di rappresentanti della società civile scelti in numero sufficiente a pareggiare quello dei Presidenti di Regione e determinanti per la maggioranza nella futura Camera delle Autonomie". L'assessore regionale agli enti locali del Veneto, Roberto Ciambetti, è chiaramente perplesso davanti alla proposta di Matteo Renzi per trasformare "in maniera chiaramente demagogica il Senato - ha spiegato Ciambetti - Demagogia è dire che un sindaco di un capoluogo, già oberato da grane quotidiane a non finire, deve trovare il tempo e il denaro per partecipare ai lavori della Camera delle Autonomie a Roma. Demagogia è pensare che solo i capoluoghi debbano rappresentare le istanze del territorio. Nel nord Italia la rete dei Comuni è straordinariamente ricca e nessun Comune è subordinato ai capoluoghi provinciali: la proposta di Renzi sembra cucita apposta attorno alla Toscana, dove non a caso i capoluoghi sono 10, e per l'Italia centro meridionale, non per il Nord dove la storia, passata come recente, è fatta da tutti i centri, grandi e piccoli: ci sono Comuni nel Nord, che non sono capoluoghi, che incidono nel Pil nazionale ben più di intere province ma che verrebbero esclusi dal sistema proposto da Renzi: da Arzignano, nel Vicentino, viene l'1% del Pil italiano e il 10% in valore della produzione mondiale di pelle, ma nel senato di Renzi non conterebbe nulla, peserebbe meno di Enna o Matera. Bassano, che rammento essere in provincia di Vicenza e non nel Bellunese, o Chioggia hanno un numero più che doppio di abitanti rispetto a Isernia, ma il sindaco di Isernia siederebbe nella nuova Camera delle Autonomie. Insomma, chi lavora e produce si troverebbe in minoranza: possiamo immaginare quale potrebbe essere la funzione di questa assemblea disegnata da Renzi, in cui il centro sud avrebbe 63 membri di diritto come sindaci, e 12 Presidenti di Regione: basterebbe un solo rappresentante della società civile meridionale nominato dal Presidente della Repubblica per garantire una maggioranza territoriale che non riflette il peso socio-economico della realtà". Dura anche la conclusione di Ciambetti: "Il progetto renziano sembra delineare in prospettiva lo smantellamento delle Regioni - ha concluso Ciambetti - lungo un asse che unisce la burocrazia ministeriale romana con parte della classe politica, la più reazionaria e illiberale, italiana: con Renzi si avvia la fase finale della meridionalizzazione totale delle Istituzioni a scapito ovviamente delle aree produttive. All'estero, non solo in Germania, la modernizzazione va imponendo il modello delle metropoli regionali da 4 e più milioni di abitanti, come strumenti della nuova democrazia nell'era della globalizzazione. Da noi Renzi vuole dare la maggioranza del paese in mano al centro-sud e ai suoi apparati"


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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