Ciambetti ai veneti in Brasile: la mancata estradizione di Battisti, sfregio a Stato di diritto
Venerdi 31 Dicembre 2010 alle 19:50 | 0 commenti
Roberto Ciambetti, Regione Veneto - Lettera dell'assessore al bilancio e agli enti locali della Regione del Veneto alle Comunità Venete in BrasileÂ
"Cari amici, non potete conoscere il rammarico e il dolore per la decisione presa dal presidente Lula che alla scadenza del suo mandato, come ultimo atto, non ha concesso l'estradizione di Cesare Battisti, criminale e delinque comune, condannato in Italia, dopo regolare processo, al carcere a vita per aver ucciso negli anni Settanta del secolo scorso quattro cittadini italiani" Inizia così la lettera che l'assessore regionale al Bilancio e agli enti locali, Roberto Ciambetti , ha inviato alle Comunità Venete in Brasile dopo l'annuncio ufficiali del "diniego all'estradizione di un pluriomicida deciso dal presidente Lula" come ha spiegato Ciambetti.
" E' giusto ricordare che i processi relativi alle malefatte di Cesare Battisti - prosegue la lettera - sono stati esaminati in tutti i gradi di appello e non è ozioso rammentare che Cesare Battisti non si è mai pentito per quello che ha fatto, non ha mai chiesto perdono per le vite umane che ha spezzato e per il dolore che ha lasciato dentro di sé. Preoccupa vedere la potenza di questi personaggi capaci di influenzare anche il presidente di una grande nazione come il Brasile, una nazione che sta imponendosi all'attenzione del mondo come potenza emergente. Non si è, però, delle vere potenze se si tiene in spregio il diritto, se si sta dalla parte degli assassini e dei delinquenti comuni. Ciò che conta oggi è informarvi del profondo rammarico e dolore che la decisione presa da Lula lascia in noi tutti: è giusto che sappiate che non avete salvato un eroe, ma siete stati presi da un millantatore delinquente. La mancata estradizione infanga lo stato di diritto e uccide per la seconda volta vittime innocenti: il presidente Lula, con la sua decisione, ha sancito l'ergastolo, il olore a vita, per i figli, i parenti e gli affetti di chi morì sotto i colpi d'arma da fuoco di un rapinatore che non è nemmeno degno della pur tragica patente di terrorista"
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