Chiusura campagna, Rifondazione comunista: il Comune non ci rispetta
Venerdi 24 Maggio 2013 alle 16:41 | 0 commenti
Rifondazione Comunista Vicenza - Ieri alle 18.00, in Contrà Garibaldi (piazza poste), si è chiusa con Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista, la campagna elettorale della lista di Rifondazione Comunista con candidato sindaco Guido Zentile. Ci sono stati piccole e odiose azioni di mancato rispetto delle normative di campagna elettorale da parte del Comune, sia per quanto riguarda la pubblicazione del simbolo nel sito, oggi aggiustato, sia per quanto riguarda l'incolumità fisica delle persone, anche dei minori, presenti in piazza.
Le forze dell'ordine per quanto richiamate, non hanno fatto rispettare l'ordinanza 38590 che al punto uno prevedeva la temporanea chiusura della circolazione nella piazza. Ciò ha creato problemi tra il pubblico presente e gli automobilisti, i quali irrispettosi degli oratori e dei presenti transitavano davanti al palco rischiando di prendere sotto qualcuno. Per questo Rifondazione si riserverà di far ricorso alle autorità competenti.
Il pomeriggio, cui tempo non è stato clemente, è iniziato con un minuto di silenzio sia per Don Gallo, sempre con gli “ultimiâ€, e a favore della pace, sia per Ersilia, una donna resistente, attivista No Dal Molin, scomparsa domenica scorsa. All'iniziativa sono intervenuti Guido Zentile, candidato sindaco, ringraziando tutti i Compagni che hanno lavorato durante la campagna elettorale e facendo notare che “Noi non abbiamo a disposizione, teatri, piazze e vetrine, la nostra campagna l'abbiamo sostenuta con le poche risorse di noi lavoratori, alcuni dei quali non arrivano a fine mese, dei precari, studenti e pensionati. Noi siamo per il diritto alla casa, ad un reddito minimo garantito, al lavoro e alla partecipazione. Non ci deve più essere la separazione tra palazzo e cittadino; il cittadino deve partecipare all'amministrazione della sua città ; parlo di bilancio partecipativo, di urbanistica partecipata, e di trasparenzaâ€.
Stop alla cementificazione del territorio e sì alla mobilità sostenibile, a mezzi pubblici per tutti e alle piste ciclabili che colleghino le periferie e i comuni limitrofi.
Claudia Rancati, testa di lista, ha posto la questione della crisi economica, quella del lavoro e della casa, ripresa poi da Irene Rui che ha spiegato come Vicenza città multietnica si sta impoverendo, di come l'amministrazione si deve porre con gli stranieri, e sul riconoscimento dello Ius Soli; del rispetto delle culture rom e sinti e sulla grande piaga del femminicidio. Su questo argomento la lista è per il rifinanziamento del Centro Antiviolenza, per l'apertura di una casa rifugio, ma anche per prevenire, e la prevenzione la si fa con l'educazione civica e sessuale, ma anche fornendo strumenti ai consultori e ai servizi sociali. Il suo intervento non poteva che concludersi con un messaggio per la smilitarizzazione di Vicenza e per una città di Pace. Nicola Marin è intervenuto su una città per i giovani, ha puntualizzato sul fatto che mancano centri sociali per i giovani, e come gli autobus siano pochi, i cui abbonamenti troppo esosi per le famiglie.
Paolo Ferrero ha chiuso l'iniziativa riprendendo i punti espressi dai candidati, prova di un disagio economico che sta coinvolgendo tuta l'Italia, e ha fatto esempi su come la crisi economica attanaglia le famiglie che sono rimaste senza un reddito dignitoso come quelle dei disoccupati e esodati, o come quelle dei precari. La politica economica del governo Letta sta affossando le famiglie. “I nuovi dati dell’Istat ci parlano di 3 milioni di persone senza lavoro, in cerca di un’occupazione da 21 mesi, un tempo lunghissimo, con picchi drammatici tra i giovani. Serve una cura drastica, che rovesci totalmente le politiche sbagliate fatte fino ad ora: subito una tassa patrimoniale sulle grandi ricchezze e il taglio a stipendi e pensioni d’oro, per fare il reddito minimo e un piano per il lavoroâ€.
Ferrero ha posto l'accento inoltre sul fatto che a Vicenza non è stato fattibile una lista unica di sinistra poiché a qualcuno dava fastidio il simbolo di Rifondazione Comunista, e “per questo i compagni hanno risposto coraggiosamente presentandosi da soliâ€.
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.