Cgil:voto amministrativo immigrati e 2ª generazione
Venerdi 11 Giugno 2010 alle 18:30 | 0 commenti
Cgil Vicenza - Immigrati e seconda generazione - La CGIL chiede il voto amministrativo e criteri più inclusivi per la cittadinanza italiana
Importante convegno questa mattina a Bassano del Grappa, nella sala conferenze dell'ospedale a Sud della città in cui si è parlato di immigrazione e in particolare di integrazione della seconda generazione. L'incontro è stato organizzato dalle Camere del Lavoro di Vicenza e Padova con la presenza dei sindaci di Padova e Bassano del Grappa (Zanonato e Cimatti), dell'on. Naccarato, del segretario della CGIL di Padova Andrea Castagna e del segretario regionale CGIL Emilio Viafora che ha concluso la mattinata.
Il sindacato per bocca del segretario generale della CdL padovana Andrea Castagna, ha ribadito e condiviso con gli esponenti del PD, in particolare il Sindaco Zanonato (che è anche vicepresidente dell'ANCI con delega all'immigrazione) la necessità di far votare alle amministrative gli immigrati e di rendere più automatica l'acquisizione della cittadinanza italiana per le seconde generazioni che hanno vissuto e studiato in Italia e in particolare riconoscere la cittadinanza a coloro che sono nati nel nostro Paese.
Ad aprire il convegno con un saluto il direttore generale dell'ULSS 3 Valerio Alberti e dell'assessore provinciale al sociale e si flussi migratori Maria Nives Stevan (Lega). A fare da coordinatore dell'incontro Alessandra Stivali del dipartimento immigrazione della Camera del lavoro patavina. L'introduzione al tema a cura della segretaria confederale della Cgil di Vicenza Fabiola Carletto che ha ricordato i dati demografici su cui si basano le richieste del sindacato.
La popolazione immigrata regolare presente in Italia alla fine del 2008, secondo i dati Istat, ammontava a 3.891.000 persone, su 60 milioni di abitanti. Gli stranieri erano dunque poco meno del 7% dei residenti nel nostro paese.
Alla stessa data, in Veneto gli stranieri erano 454.453, poco meno del 10% dell'intera popolazione residente.
Gli stranieri nati in Italia all'inizio del 2009 erano 518 mila pari al 13% della popolazione immigrata. Nel Veneto erano poco più del 14%.
I minorenni stranieri in Italia erano in numero di 862 mila (il 60% nati nel Belpaese e 11% sono figli di coppie miste) di cui 110 mila residenti nel Veneto, pari al 24% dell'intera popolazione straniera della Regione.
Per la Cgil, ha affermato Carletto, l'immigrazione è un "fenomeno strutturale e non occasionale o di emergenza". E comporta tutta una serie di problematiche di convivenza e per la seconda generazione di vera e propria integrazione.
"Gli immigrati che lavorano e pagano le tasse nei nostri comuni - ha sottolienato a margine del convegno Fabiola Carletto - hanno il diritto di votare per le amministrative e faremo di tutto perché possano esercitare questa opzione. Inoltre chiediamo a gran voce una legge sulla cittadinanza affinchè i figli degli immigrati di prima generazione siano facilitati nell'acquisire lo status di cittadino italiano".
Interessanti le testimonianze dei due sindaci Cimatti (Bassano) e Zanonato (Padova). Quest'ultimo si è detto d'accordo con la CGIL per l'assegnazione facilitata della cittadinanza italiana ai figli degli immigrati nati e che hanno studiato in Italia: "questi ragazzi non possiamo che considerarli italiani", ha detto il primo cittadino di Padova, un concetto ribadito da Mohamed Tailmoud, figlio di immigrati e rappresentante della Rete G2- seconde generazioni. Un'organizzazione che ha lo scopo di sollecitare il cambiamento: far votare gli ormai 4 milioni di cittadini stranieri residenti in Italia alle amministrative e migliorare e rendere più automatiche e certe le procedure per l'acquisizione della cittadinanza per gli immigrati e soprattutto i loro figli e nipoti residenti nella Penisola.
Molto documentato e preciso l'intervento dell'onorevole Alessandro Naccarato (PD) che ha illustrato il grande lavoro fatto nell'autunno scorso alla Camera che per ora non ha portato ad una legge, visto il disinteresse della maggioranza di centrodestra.
Con uno sguardo al resto d'Europa l'intervento del deputato del PD che ha messo in evidenza come sia meno farraginoso il processo di naturalizzazione in paesi come la Francia e la Germania e la Spagna. Quei paesi infatti hanno rimesso mano di recente alla legislazione in materia di cittadinanza.
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