Quotidiano | Categorie: Politica, Sindacati

Cgil in piazza, Camusso: "Vogliamo un paese civile"

Di Redazione VicenzaPiù Sabato 27 Novembre 2010 alle 19:42 | 0 commenti

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Rassegna.it - Il segretario generale, al suo esordio, chiude la manifestazione di San Giovanni del 27 novembre. La Cgil vuole "una scuola pubblica, nazionale e laica. Una scuola che unifichi il paese". L'Italia non merita questo governo e questo degrado
di Paolo Andruccioli

Roma - Lotta alla precarietà del lavoro, battaglie concrete per le difesa di chi viene licenziato con le norme introdotte dal governo, unità tra giovani e anziani, rispetto delle regole e della democrazia, cittadinanza per gli immigrati, rispetto delle donne, tre priorità per affrontare l'emergenza Sud.

E inoltre un attacco durissimo alla ministra Gelmini alla quale si chiede di ritirare la sua riforma dell'università. Sono stati questi i temi forti usati dal segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, al suo esordio dal palco di San Giovani.

"Il futuro è dei giovani e del lavoro. E' questo il nostro faro, il modo per stare meglio. Qui oggi c'è il paese vero e da qui voglio partire con un impegno: ognuno di noi deve dire ai precari che noi non vogliamo che essi diventino le vittime di una legge ingiusta come il collegato lavoro. Da oggi sono 57 i giorni in cui decidere di chiedere giustizia per i licenziamenti". Con queste parole Susanna Camusso ha cominciato a parlare sul palco di San Giovanni poco prima delle 13.

L'attacco immediato è stato dedicato al collegato al lavoro del governo accompagnato da un invito a tutta la Cgil a non abbandonare nessuno. "Siamo in grado di contrastare questa iniziativa". E poi un appello a tutti quelli che stanno cercando lavoro a non firmare la clausola compromissoria per l'arbitrato. "Siamo con loro, li accompagneremo. Non lasciamo solo nessuno. Il futuro si costruisce così. Il futuro non può essere sentirci un paese condannato al degrado".

Molto forte il discorso del segretario della Cgil sulla scuola e il sapere. Forse con i libri non si mangia, ma si diventa persone informate. "Noi nelle caverne non ci vogliamo tornare", ha detto. Basta scaricare tutti i costi della crisi sui lavoratori. Il vero obiettivo è ridurre la disuguaglianza per evitare proprio che si crei sui giovani un grande debito. Anche sull'obbligo a 15 anni e sulla riduzione del tempo scuola è uno dei tanti esempi del regresso in corso.

"Quando si nega la scuola, si nega il futuro anche ai figli dei migranti. Qui sono nati e qui dovranno decidere della loro vita. La Cgil vuole "una scuola pubblica, nazionale e laica. Una scuola che unifichi il paese". La ministra non è autorizzata a finanziare la scuola privata. E' la ministra che sta con i baroni, non gli studenti che protestano. Non faccia appelli su you tube: ritiri il disegno di legge e vada in parlamento per aprire un confronto vero. Bisogna rispettare il luogo fisico della scuola: rifinanzi gli appalti di pulizia.

Per quanto riguarda i rapporti con il governo Susanna Camusso ha detto che sull'incontro a palazzo Chigi, la Cgil è ormai troppo abituata alle promesse. Tre sono invece le priorità: collegare il sud alle infrastrutture del nord, subito incentivi per assumere i giovani del sud (basta con la migrazione dei giovani). Ma soprattutto ci vuole legalità. Non usare l'esercito facendo finta di controllare il territorio. E' necessario prima di tutto controllare gli appalti. Legalità è cominciare a sconfiggere la corruzione. Ma soprattutto è necessario combattere il caporalato e lo schiavismo che è tornato.

La legalità è un punto da cui ripartire insieme al Piano per il lavoro. Il governo deve decidersi e trovare una politica industriale. La Fiat, per esempio, ha spiegato Susanna Camusso, non ha spiegato il suo piano industriale: "Noi vogliamo saperlo perché temiamo che la testa dell'azienda si stia trasferendo negli Usa. Ora vogliamo sapere le produzioni di tutti gli stabilimenti, non solo di Mirafiori".

Rimettere al centro il lavoro significa poi riparlare di Welfare. Un paese civile non può tagliare i fondi per la non autosufficienza. "Noi siamo in grado anche di fare proposte, con la contrattazione sociale. Saremo noi a impedire di mettere gli uni contro gli altri. Difenderemo i più deboli.. Abbiamo già fatto la nostra parte rinnovando i contratti. "Ma no alle deroghe, perché il contratto è un diritto universale. I contratti devono accogliere e rappresentare tutti. Le deroghe sono un danno ai lavoratori, ma anche alle imprese. Sono concorrenza sleale".

Altro tema centrale, quello della democrazia. "Per noi democrazia - ha detto il segretario generale - è coinvolgere le persone. Siamo pronti a certificare i nostri iscritti, a farli contare uno per uno. Noi non abbiamo paura, non ci nascondiamo. E' diritto dei lavoratori pubblici votare i loro rappresentanti. Solo dalla democrazia si risana il danno grave di rompere i sindacati durante la più grande crisi economica.

Si deve ripartire da qui. Si devono esigere risposte politiche anche se il governo comincerà a dire che non ci sono le risorse. "Ma ci dicano che cosa stanno discutendo in Europa, dopo undici provvedimenti di finanza pubblica che hanno solo tagliato. L'unica ansia che hanno è risolvere i problemi di qualcuno". Ma è ormai molto chiara la crisi politica di questo governo. "E' vero che non va bene l'incertezza - ha detto Susanna Camusso - ma se la politica resta la stessa, i danni sono maggiori. Ci vorrebbe un sussulto epico, non la compravendita dei voti.

"Qual è l'agenda politica del governo", si è chiesto infine il segretario. "Il paese non merita questo degrado e le esibizioni di machismo. Vogliamo un paese civile in cui si misuri il suo grado di civiltà valutando la condizione della donna e dei migranti. Vogliamo un paese che non bruci la speranza. Un paese della tenacia, della pazienza del cambiamento. Un paese che non rinuncia al futuro. Viva il futuro, viva il lavoro, viva la Cgil".


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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