Cgia: con gli "sfiduciati" i disoccupati reali 2% in più del dato Istat. In Veneto lo 0,8% in più
Sabato 30 Ottobre 2010 alle 23:29 | 0 commenti
Cgia di Mestre - A seguito delle dichiarazioni fatte in mattinata dal Governatore della Banca d'Italia, la CGIA di Mestre ha aggiornato il dato della disoccupazione reale presente in Italia. Il risultato altro non è che la somma dei disoccupati ufficiali con i cosiddetti sfiduciati. A differenza di quanto sostenuto dal Governatore Draghi, la CGIA non ha incluso i 600.000 cassaintegrati che, pur non avendo temporaneamente un'occupazione, percepiscono comunque un sussidio.
Veniamo ai dati (scarica da qui la tabella completa). In Campania, la disoccupazione reale è al 20,1% (5,8 punti in più rispetto al dato ufficiale calcolato dall'Istat), in Puglia al 17,5% (+4), in Calabria al 17,3% (+ 5,7) e in Sicilia al 16,8% (+1,8). Nel Mezzogiorno il dato medio si attesta al 17,2%. A livello nazionale, invece, si colloca al 10,2%: quasi 2 punti in più rispetto al dato ufficiale calcolato dall'Istat.
In Veneto la disoccupazione ufficiale è del 6,0%, quella reale del 6,8%, con un +0,8% rispetto al date Istat.
In termini assoluti, secondo gli artigiani mestrini, l'esercito dei disoccupati reali è composto da oltre 2.621.000 persone: ben 528.592 in più rispetto al numero calcolato ufficialmente dall'Istat.
Ma perché si è arrivati alla stesura di questo nuovo indicatore ?
"Sebbene il numero degli inattivi presenti nel nostro Paese - afferma Giuseppe Bortolussi segretario della CGIA - sia rimasto pressoché stabile negli ultimi decenni, dall'avvento della crisi ad oggi, coloro che hanno deciso di non cercare più attivamente un lavoro sono cresciuti in maniera molto decisa. Negli ultimi 2 anni sono fuoriuscite dalla categoria delle forze di lavoro oltre 528.500 persone che, di conseguenza, non vengono più classificate come occupate o in cerca di occupazione. Ciò significa che il tasso di disoccupazione calcolato dalle statistiche ufficiali è attualmente inferiore a quello reale. Pertanto, alla luce del forte aumento degli scoraggiati, abbiamo stimato un nuovo indicatore: il tasso di marginalità dal lavoro, inteso come sommatoria dei disoccupati e di quel forte numero di sconfortati cresciuto proprio in questo ultimo periodo".
Il risultato, come abbiamo avuto modo di sottolineare sopra, fa esplodere la disoccupazione reale presente nel Mezzogiorno: +3,7 punti rispetto al dato medio ufficiale; con punte del +5,8 in Campania; del +5,7 in Calabria e del +5 in Abruzzo. Nel Centro Nord, invece, i differenziali tra le due medie sono invece molto contenuti.
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