Ceola, Schio: "Galan, genuino interprete dello spirito del PDL: unire, allargare e includere!"
Domenica 22 Gennaio 2012 alle 17:28 | 0 commenti
Stefano Ceola, Pdl - Dichiarazioni di Stefano Ceola, giovane amministratore locale di Schio e dirigente del PDL, presente ieri a Padova, che ha raccolto e sintetizzato nelle righe seguenti alcune considerazioni dei giovani espresse a margine degli stati generali del partito: "All'indomani degli Stati generali del Popolo della Libertà tenutisi nella giornata di sabato alla Fiera di Padova noi giovani del Pdl, presenti alla riunione con una nostra folta rappresentativa, intendiamo esprimere alcune considerazioni che riteniamo assolutamente dovute alla luce del modo con cui certa classe dirigente del partito cerca di sminuire e stigmatizzare le parole del Presidente Giancarlo Galan.
La nostra impressione è che ci sia una crescente tendenza nel partito a non voler vedere la realtà per come si presenta davvero e che molti si preoccupino assai di più della preservazione e dell'allargamento del proprio orticello di consensi piuttosto che del grande ed ambizioso progetto che Silvio Berlusconi ha inaugurato nel 2008 con la fondazione del Pdl. L'obiettivo di questo partito, nato per unire e non per dividere e capace fin da subito di avvicinare persone con una tradizione ed un percorso politico assai diverso, è sempre stato uno: creare in Italia un partito unitario capace di mettere insieme sotto uno stesso simbolo tutti i moderati di centro e di centro-destra, la realizzazione in Italia del Partito Popolare Europeo.
Ebbene se oggi in Veneto c'è qualcuno che difende ancora lo spirito e le intenzioni che stanno alla base di questo grande progetto, questi è proprio Giancarlo Galan.
Come si possono negare i problemi di un partito che nel 2008 incontrava il 38% dei consensi e oggi, a due anni dalla sua fondazione, non arriva al 26%? Ci chiediamo inoltre come si possa affermare che il partito funziona quando da due anni non solo non riusciamo ad attirare l'interesse di tutti i moderati ma soffriamo anche di una continua emorragia da parte di componenti del partito che non possono convivere con chi vuole fare del Popolo della LIBERTA' una caserma dove vige il pensiero unico.
La realtà dei fatti è che Giancarlo Galan ha il coraggio di dire quello che quasi tutti pensano. Quando dice che «Serve un partito moderato e non estremista, aperto alla gente, ai giovani, a chi proviene da altre esperienze positive» Galan ha il merito di esprimere con forza un sentimento dilagante all'interno dell'elettorato pidiellino.
Il Pdl deve tornare a fare ciò per cui è nato, cercando di unire e non di dividere, di allargare e non di restringere, di includere e non di escludere. E' ovvio allora che si debba guardare al centro e capire, una volta per tutte, che bisogna lasciare da parte personalismi e nostalgie da partitini di Prima Repubblica per cercare di unire nella stessa casa tutti coloro che si riconoscono nei valori del Partito Popolare Europeo, a partire da quelle realtà , come l'Udc, che a Strasburgo condividono con noi non solo i valori di riferimento ma anche la bandiera di partito.
Non è forse questo che ha detto Giancarlo Galan? E sono gli stessi concetti ribaditi dal nostro segretario Angelino Alfano che ha rilanciato sulla necessita' di aprire in Italia le porte del Partito Popolare Europeo.
Dobbiamo concludere allora che i fischi di qualche persona e le urla di un signore vicentino non possono e non devono fermare questo processo di maturazione del nostro partito, un movimento che deve riscoprire lo spirito con cui e' stato inaugurato ma, ancor di più, deve recuperare quella forza rivoluzionaria e liberale con cui il centro destra ha vinto in Italia a partire dal 1994.
Avanti con Giancarlo Galan!"
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